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il commento 2 Ora non faccia il presidente per conto terzi

Ieri mattina Massimo Moratti sembrava uno di quei bambini a cui stanno per portare via un giocattolo: ti guardano storto e strattonano via l'amato bene dalle mani altrui. In realtà il problema è un altro: Moratti non sa come dire a Massimo che sta vendendo l'Inter. E il freddo con Thohir è figlio di questi atteggiamenti. Moratti sa bene di doversi sottomettere a una necessità. Altrimenti non si sarebbe neppure imbarcato nelle trattative con l'indonesiano dalla faccia di un salvadanaio. L'Inter va venduta perché c'é bisogno di ripianare bilanci, di tramutare il rosso in rosa, di gestire un po' meglio la campagna acquisti: i danari non corrono e le banche aspettano.
Moratti, però, vorrebbe ancora comandare: dimenticando che solo i miliardi versati gli hanno permesso di fare e disfare nell'Inter, riprendersela da Pellegrini liquidandolo in un baleno. E' la legge. Moratti non scomparirà mai dalla luce nerazzurra, ma sarebbe ingeneroso per la sua figura, la passione ed anche l'orgoglio, tramutarsi in un re travicello, in un presidente per conto terzi (qualunque sia la quota in possesso dell'altro). Se entra Thohir, deve farsi da parte. Moratti padrone al 60, 50, 40, 30, 20 per cento non esiste. Sfiora il ridicolo. Magari metterà qualche clausola a futura memoria nel contratto, com'è ovvio che sia. Magari resterà presidente onorario. L'idea di gestire la parte sportiva per quest'anno può anche trovar successo. Ma non è pensabile Moratti come un Facchetti e perfino un Boniperti. Sarebbe ingeneroso nei confronti della sua dignità.
Moratti dovrà venire a patti con se stesso, prima che con Thohir. Ieri il giovin rampollo indonesiano gli ha dato una lezione di strategia. In quattro frasi ha distrutto il castello accreditato dalle sviolinate giornalistiche. Rilanciando la palla dall'altra parte. Ha detto di aver grande rispetto per la famiglia, dimostrando che il vero problema sta nelle bizze del patron, ha chiarito di non voler mettere mano a mercato e cambi dirigenziali (almeno per ora).

Ha bluffato sulle quote di partecipazione. Ed ha concluso mettendolo nell'angolo: «Ora vado. Se mi volete, chiamate». Thohir avrà una faccia da salvadanaio, ma è svelto di testa. Moratti dovrebbe rifletterci: gli ha fatto un dribbling, potrebbe farne altri.

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