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Il confessionale di Milanello e quello social di Galliani jr

Il confessionale di Milanello e quello social di Galliani jr

P adre Pio(li) e figli polemici. La vita rossonera di Stefano Pioli è cominciata concretamente ieri, giorno dedicato alla doppia seduta d'allenamento e alla conoscenza dei resti di una rosa dimezzata dalle nazionali. Per questo motivo il tecnico appena arrivato sulla panchina di Giampaolo ha aperto il suo confessionale e dato inizio ad approfonditi colloqui one to one in modo da cogliere e rimuovere, possibilmente, quel blocco mentale segnalato anche da Paolo Maldini durante la presentazione. Perciò la battuta su padre Pio(li) ha qualche senso. Ha dato la precedenza a Biglia, già allenato ai tempi della Lazio, uno dei senatori del gruppo, affondato miseramente insieme al resto del team nel derby stravinto dall'Inter prima di passare agli altri esponenti di qualche rilievo (Theo Hernandez, Bonaventura, Musacchio) che di sicuro costituiranno l'ossatura del suo prossimo Milan. Evidente lo scopo della consultazione: sconfiggere l'insicurezza che è il nervo scoperto del Milan ereditato da Giampaolo. Altrettanto evidente il clima sereno percepito a Milanello, dopo la bufera dei giorni scorsi. Anche sui social, l'alluvione di critiche e censure molto aspre dedicate a società e squadra, ha subito uno stop con una eccezione che sembra confermare la regola. È di ieri, infatti, la pubblicazione di un post a firma di Gianluca Galliani, figlio di Adriano, tifosissimo rossonero, una presenza costante al fianco del padre nella passata stagione berlusconiana. Su Linkedin ha licenziato un giudizio molto severo sulla pattuglia dei dirigenti del club («con un monte salariale elevatissimo che scaricano le responsabilità su allenatori e giocatori senza esporsi») così da rendere indispensabile l'intervento di Galliani sr per chiarire in modo pubblico «non sono certo io l'ispiratore di queste sue parole che non rispecchiano il mio pensiero». Atto non solo dovuto. L'ex ad del Milan più vincente della storia è rimasto un ultrà rossonero, con presenza costante a San Siro, e non ha mai avuto una sola parola che potesse suonare come critica dell'attuale compagine azionaria e dirigenziale.

Anzi, a proposito dello stadio, si è schierato a favore del progetto di Inter e Milan.

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