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Conte: "Criticano l'Italia perché è figlia di nessuno"

Il ct: "Succede sempre così con la Nazionale". Poi esalta Buffon che festeggia la 150ª maglia azzurra: "Per lui non ci sono aggettivi"

Conte: "Criticano l'Italia perché è figlia di nessuno"

Il primo obiettivo è almeno silenziare i campanelli d'allarme squillati a Firenze con una nuova vittoria, magari più convincente di quella striminzita e arrivata con un colpo di gomito. Il secondo, conseguente al primo, mantenere il primato in classifica e sperare in un pari tra Norvegia e Croazia (sfida diretta a Oslo alle 18) che ci permetta di mettere un piede e mezzo agli Europei francesi e chiudere poi la pratica a ottobre.

«Siamo tutti sotto esame», continua a ripetere Conte. In un presente inquietante (la partita con Malta è stato uno dei punti più bassi della storia azzurra) e un futuro ricco di incognite, servono almeno i risultati. Come ottenerli è il vero cruccio del ct, a lungo combattuto - a livello tattico - su come affrontare la partita di stasera a Palermo, altra città portafortuna degli azzurri (12 precedenti, 10 vittorie e punti solo per Croazia nel 1994 e Repubblica Ceca dieci anni più tardi). Di fronte c'è una Bulgaria già rassegnata che proprio al Barbera fu battuta due anni fa esatti grazie a un gol di Gilardino, rete che ci consentì di staccare il pass per i Mondiali 2014 che furono poi fallimentari. Conte si rivela impermeabile alle critiche, definendo la «nazionale figlia di nessuno» (anche se in realtà dovrebbe essere di tutti). «Non sono dispiaciuto, le critiche fanno parte del gioco - sottolinea il ct -. Dobbiamo stare zitti e rispondere con il lavoro, non mi aspetto certo una Bulgaria dimessa e di Malta vorrei rivedere assolutamente la vittoria anche se della partita di Firenze mi tengo le cose positive e quelle negative, ogni gara è un momento di crescita».

Nella pancia del Franchi, Conte aveva parlato di qualche cambio possibile nella formazione titolare e tra venerdì e ieri a Coverciano ha provato sia il 3-5-2 (con la difesa tutta juventina e Vazquez al fianco di Pellè) sia il 4-3-3 con Pirlo e Verratti. Difficile pensare però a un cambio di modulo - il sarto Conte dovrebbe proporre lo stesso abito di giovedì scorso con qualche modifica -, più facile prevedere un turno di riposo per Pirlo («lo saprete solo domani prima della partita», così l'abbottonato Conte sulla formazione) e l'inserimento di De Rossi come regista. E un altro romanista, Florenzi, si candida come esterno della difesa. «Se troverà continuità nella sua squadra in questa posizione, è una soluzione possibile», sottolinea il ct che lascia intendere come l'ipotesi sia tutt'altro che remota. Alla fine i cambi di formazione dovrebbero essere non più di 4, con il più convincente Candreva nel tridente offensivo. «Mi accontenterei di centrare di più la porta, così qualche gol in più ci sarebbe», dice il ct evidentemente non soddisfatto di quanto creato dall'attacco azzurro. Ma pensare a una goleada, alla quale l'Italia non ci ha più abituato da un sacco di tempo, sembra ottimismo all'ennesima potenza.

Nessun dubbio, invece, sull'impiego di Gigi Buffon, l'altra icona del gruppo. A Palermo vestirà l'azzurro per la 150ª volta (172 se si considerano anche le nazionali giovanili) e vuole regalarsi il quinto Europeo della sua splendida carriera. «Un aggettivo per Gigi? Non vorrei fargli torto, sminuendo la sua classe immensa...», commenta Conte. «150 partite sono un traguardo importante, ma non miro a nessun obiettivo, quello che spero è farmi sempre trovare presente e giocare ad alto livello, cercando di far bene e desideroso di voler stupire - così il portiere della Juve che esordì 18 anni fa in Russia e che stasera raggiungerà in numero di presenze con la propria rappresentativa il tedesco ex Inter Lothar Matthaeus -. Il nostro girone si sta delineando con 2-3 squadre che si giocheranno la qualificazione, mi auguro che come in passato l'Italia raggiunga il traguardo e la posizione che le compete. Come vincere la «routine» azzurra? La cosa bella di diventare più maturi è acquisire la consapevolezza di ciò che si è fatto e di ciò che si sta facendo, assaporando il valore di ciò che stai vivendo. Mai fare voli pindarici, sarebbe sciocco».

E a una domanda sul gol di Pellè irregolare, fa valere proprio questa maturità acquisita: «L'esperienza mi ha insegnato che fare commenti su certe situazioni può rivelarsi insidioso. Dico solo che in azioni così convulse è difficile capire cosa succede, lo dimostra il fatto che i giocatori di Malta non mi pare abbiano protestato...». Saggezza da capitano..

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