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Coppa Italia di rigore, fa festa la Lazio

Immobile e Icardi ai supplementari, dal dischetto decide Leiva. Conte avvistato a Milano

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Milano Errori nei 90', Immobile e Icardi su rigore ai supplementari. Alla fine decidono i rigori. E così, va avanti la Lazio, unica in trasferta a vincere il quarto di Coppa Italia. Sfiderà il Milan e tornerà a San Siro dove ieri sera è tornato il pubblico dell'Inter, deluso per il terzo traguardo fallito in stagione. Decide. Handanovic, fin lì ancora una volta il migliore dell'Inter, nulla può contro Leiva.

Spalletti inghiottisce l'ennesimo amaro boccone di una stagione stregata e l'ipotesi Conte (nel pomeriggio avvistato a Milano) prende sempre più consistenza. Ha sicuramente ragione Marotta quando dice che «Milano è una bella città e Conte avrà avuto piacere a passeggiare in centro», è altrettanto vero che nessuno può vietarglielo, ma di sicuro farlo quando da una settimana il tuo nome è accostato al futuro dell'Inter è per lo meno inopportuno. Pareri.

Sono invece fatti e non opinioni i mali della squadra. L'Inter sembra avere finito i gol nella scorpacciata di Coppa contro il Benevento, Icardi deve aspettare i supplementari per il primo tiro verso Strakosha (3' pts, di testa: fiacco e fuori) e la prima vera irruzione in cronaca (7' pts, crolla in area: spinta o simulazione? Arbitro e Var lasciano correre, ma non è una decisione pilatesca). Fino al 120' quandop è freddo e firma il pari dal dischetto.

Borja Valero si fa male nel riscaldamento e Spalletti rimedia (?) con Joao Mario, mettendolo presumibilmente 20 metri più avanti di dove avrebbe messo l'esausto spagnolo. Inzaghi schiera la squadra migliore, Luis Alberto lo tradisce a metà primo tempo (28') spalmando un piatto molle sull'imbeccata da sinistra di Correa: un rigore in movimento sul quale ad Handanovic non servono miracoli per rimediare. Partita lungamente brutta, con mille spigoli e rari lampi di classe, ma non per questo senza emozioni: il primo tempo dell'Inter è in linea con questo scorcio di stagione. Icardi è un fantasma alla ricerca di se stesso, Brozovic l'unico a calciare verso Strakosha (15', alto). Male, insomma. Il secondo tempo (subito dentro Vecino per il solito intristito Gagliardini) comincia peggio: Handanovic è sollecitato 3 volte in 6' (Immobile, Luis Alberto, Lulic). A metà ripresa anche l'Inter ha il primo match-ball, ma Candreva calcia incredibilmente fuori la respinta di Strakosha sul bolide dai 20 metri di Joao Mario (16').

Quasi al tramonto dei tempi regolamentari (36' st), Spalletti si gioca la carta Lautaro. Inzaghi (43' st, poco prima di essere espulso per proteste) replica con Caicedo al posto di Correa. Ebbene, prima il laziale (44' st) e poi l'argentino (49' st) hanno il pallone che li consegnerebbe alla storia della serata. Sbagliano entrambi, tremendamente maldestri.

Alla fine, ai rigori, Nainggolan tradisce l'Inter, Leiva non sbaglia i biancocelesti fanno festa.

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