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La corsa della Lazio rallenta... di rigore

Un pari che fa rifiatare i veneti. Pioli & C. terzi in compagnia

La corsa della Lazio rallenta... di rigore

La Lazio non si prende il terzo posto solitario, il Verona si accontenta di un punticino dopo i sei gol presi a Napoli e muove la classifica dopo due sconfitte consecutive. La squadra di Pioli si fa rimontare, non coglie la quinta vittoria di fila e spreca l'occasione di scalare la classifica, di diventare la sola terza forza del campionato alle spalle della coppia di testa formata da Juve e Roma. Si deve accontentare di piazzarsi nel gruppone a quota 16 che lotta alle spalle delle due grandi favorite.

Al Bentegodi fanno e disfano i difensori. Lo svarione di Moras manda in gol Lulic alla fine di un primo tempo avaro di emozioni. La Lazio gestisce il vantaggio trovato quasi per caso nella prima parte della ripresa con il Verona che si rende pericoloso solamente con un paio di incursioni di Toni. Una girata e un colpo di testa dell'attaccante campione del mondo che Marchetti controlla senza particolari affanni. Poi l'episodio a metà del secondo tempo che cambia per la seconda volta la partita. Un'ingenuità di Cavanda, trattenuta ai danni di Juanito Gomez, regala il rigore al Verona e soprattutto lascia la Lazio in dieci, l'altro giallo sempre sul numero 21 gialloblu pochi minuti prima. Dal dischetto implacabile Toni. Sorensen potrebbe subito completare la rimonta ma il suo colpo di testa finisce di poco a lato. Poi non succede più nulla perché la Lazio si limita a controllare e il Verona non ha la forza per affondare il colpo, solo Nico Lopez ci prova.

Alla fine è un punto che serve più a dare continuità a Pioli che a risollevare Mandorlini.

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