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Così Tavecchio prova a convincere Conte che il ct azzurro conta

Così Tavecchio prova a convincere Conte che il ct azzurro conta

L'appuntamento è per l'ora del tè in via Allegri, ma potrebbe non essere un incontro disteso. Il faccia a faccia tra Antonio Conte e il presidente Figc Tavecchio era di fatto già stato programmato dal momento in cui era arrivato il no dei club allo stage azzurro di tre giorni che sarebbe dovuto iniziare oggi (era anche annunciata la presenza in tribuna all'Olimpico del ct per il posticipo tra Lazio e Genoa). Ma quella che doveva essere una riunione organizzativa - si dovranno pianificare i sopralluoghi in Francia per la scelta del ritiro per gli Europei ai quali l'Italia è vicinissima visti i risultati del girone - avrà come tema principale all'ordine del giorno quanto deciso venerdì dalla Lega di A.

Il sì atteso all'anticipo di inizio e fine del prossimo campionato non era bastato a Conte, rimasto deluso e amareggiato per il mancato ok anche all'anticipo della finale di Coppa Italia. Il rischio è che si giochi il 21 maggio 2016, sei giorni dopo lo stop del torneo, così come programmata anche nei maggiori paesi europei. Tavecchio continua a rassicurare il ct (e lo farà anche oggi, precisando che sarà in assemblea di Lega anche venerdì prossimo per parlare ancora della Nazionale) sul fatto che a marzo - quando verrà presa la decisione finale - sarà accontentato anche sulla data di Coppa. Ma oggi cercherà di fargli capire che per attuare il piano di rilancio della Nazionale occorre un'intesa con la Lega. Da qui il tentativo di condurre in porto un riavvicinamento con i club senza forzature.

Di sicuro oggi non arriveranno le dimissioni del selezionatore azzurro nonostante il malumore di Conte. Poco gradito da Tavecchio che pure si è speso in prima persona per ottenere il risultato di venerdì e lo ha chiaramente detto al ct. Il quale non è un politico e nemmeno un diplomatico, ma resta il caso aperto (e che valeva anche per lui quando allenava la Juventus) del rapporto tra club e nazionale.

Conte aveva avuto la promessa di fare l'allenatore (con tanto di stage che pure nessuna federazione calcistica può rendere obbligatori), rimane solo un selezionatore. E questo ruolo comincia a stare stretto all'ex tecnico della Juve. Che sarà però regolarmente in panchina nelle partite di marzo (con Bulgaria e Inghilterra) ma il piano della Figc è quello di evitare il clamoroso divorzio a giugno.

Intanto però alcune squadre restano alla finestra: il Psg all'estero, il Milan e probabilmente la Roma in Italia.

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