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Così ti conquisto la Juve. De Ligt, un duro di 19 anni: "Non mi manda Ronaldo"

Mister 75 milioni non teme la pressione «Qui per la storia e Sarri, ma le parole di CR7...»

Così ti conquisto la Juve. De Ligt, un duro di 19 anni: "Non mi manda Ronaldo"

Quando distribuivano la personalità, evidentemente Matthijs De Ligt la fila l'ha fatta tre o quattro volte. Sicuro di sé, determinato, idee chiare: il quasi ventenne olandese (cifra tonda il 12 agosto) nel primo vero giorno da juventino ha dato subito prova del suo carattere nel corso della conferenza stampa di presentazione.

Personalità, ma anche umiltà, nonostante l'etichetta di terzo acquisto più caro nella storia della Juve: «Ho 19 anni ma ho già molta esperienza alle spalle. Sono qui però perché voglio imparare tanto dai miei compagni per poter migliorare in ogni settore. Pressione? Normale che ci sia, ma per essere un grande calciatore devi saperla gestire».

Abituarsi in fretta al nuovo ambiente e alla nuova cultura, giocare, crescere e vincere: questi i quattro punti della to do list di De Ligt per la nuova vita in bianconero. Ma perché proprio la Juve e non Barça o Psg? «È stato un processo lungo, mi stavo guardando intorno ha confidato l'olandese - L'Italia è famosa per essere il Paese della difesa e ciò rappresentava per me una grande sfida. La Juve ha poi dimostrato di credere in me e quella sensazione ha fatto la differenza. Inoltre in Champions sono rimasto colpito dall'entusiasmo dello Stadium e dei tifosi: atmosfera eccezionale».

E nella trattativa, un certo peso l'hanno avuto anche i colloqui che Matthijs ha avuto con Cristiano Ronaldo al termine della sfida di Nations League tra Olanda e Portogallo e con Sarri: «Avevo già deciso di andare alla Juve, ma vedere Ronaldo avvicinarsi per chiedermi di venire qui è stato un grande complimento, ne sono orgoglioso. Sarri? Ho parlato con lui al telefono, per conoscerci. Ammiro il suo modo di giocare, è stato uno dei motivi che mi hanno convinto». Ma forse la Juve è sempre stata nel suo destino, come conferma una foto di lui bambino con la maglia bianconera: «Avevo 6/7 anni e se sei un difensore sai già quali giocatori ammirare. All'epoca era Fabio Cannavaro, Campione del Mondo e Pallone d'Oro. Ero un suo grande fan, ma lo ero di tutta la Juve. C'è sempre stato un certo feeling...». E la sua, di maglia, avrà dietro il numero 4: «Per me è speciale perché fin da giovane e anche in prima squadra ho giocato con questo numero. Qui era libero e lo indosserò con orgoglio e spero di esserne all'altezza». Faccia da ragazzino, personalità da veterano: questo De Ligt ci farà divertire.

E l'olandese ieri è partito, insieme al resto della squadra, per la tourneé estiva in Asia, dove la Juve disputerà l'International Champions Cup 2019. 26 i convocati da Sarri: oltre a De Ligt, anche Rabiot e Demiral, ma non Ramsey, impegnato con il programma di recupero, insieme anche a Douglas Costa, Khedira e Chiellini. Presente, invece, Higuain, che ha scelto il 21 come nuovo numero di maglia.

Il Pipita non si riprende quindi la 9 indossata nell'ultima stagione in bianconero, lasciandola libera. Per Kean (se rinnoverà) o per un nuovo attaccante?

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