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CR7 non fa regali nemmeno al Toro

Lukic illude i granata, ma Cristiano salva la Juve. E il tifo bianconero onora Superga

CR7 non fa regali nemmeno al Toro

dal nostro inviato a Torino

Il derby che non si è voluto giocare nel giorno dei settant'anni di Superga finisce senza vincitori e a perdere è stata solo l'occasione per onorare sul campo quella squadra granata. L'aveva detto Mazzarri: «Quando si affrontano due forze può succedere che si annullino, che finisca in pareggio. Magari con i gol per i tifosi». E così è stato. Il Toro ha provato a scappare con un regalo bianconero scartato da Lukic, ma è stato ripreso dal solito Cristiano Ronaldo a cinque minuti dal novantesimo. Il derby dei 70 anni firmato dai due 7 Così i granata e Mazzarri non riescono ancora a vincere nel fortino bianconero e oggi saliranno a Superga non da quarti della classe, cioè virtualmente in Champions league, anche se hanno guardato dritti negli occhi i campioni d'Italia. Era il modo sognato per onorare gli invincibili granata, inghiottiti dalla nebbia il 4 maggio del 1949. Ma lo striscione con cui li onora la curva della Juventus è forse ancora più bello, perché segna un salto di qualità unico.

E' stato un derby anestetizzato. Si inizia con la falsa partenza di Cristiano Ronaldo sul calcio d'inizio, un brutto presagio per la Signora, anche se la squadra di Allegri parte meglio complice un Toro timido più che sorpreso da Kean titolare perché Emre Can è l'ennesimo bianconero che va ko. Ma quando Belotti suona due volte il campanello, la Juventus confeziona una dormita colossale: Cancelo svirgola una rimessa laterale, Pjanic nell'insolita posizione di ultimo uomo si fa beffare da Lukic, che infila Szczesny. Il serbo che stravince il duello con il bosniaco premia anche la mossa tattica di Mazzarri. Così all'inizio il sette che segna allo Stadium è quello sbagliato. La faccia perplessa di Cristiano Ronaldo dice più di mille parole, il marziano come con l'Inter si spazientisce per una Juventus svogliata. CR7 prova a ribellarsi prima mandando al tiro Matuidi, Sirigu in qualche modo c'è, poi sparando fuori di poco dal limite. Il Toro in vantaggio gioca come più gli piace: difesa, che è la migliore del girone di ritorno, e ripartenze. Allegri in panchina non ha niente per incidere con i cambi. E quando la ripresa si trascina stancamente, esclusa una discesa in slalom di Spinazzola, ecco la cosa più bella della serata, lo striscione della curva della Juventus: Onore ai caduti di Superga. Applaude tutto lo Stadium, pur con tanti seggiolini vuoti.

Comunque riparata in qualche modo la vergogna delle scritte ignobili di cinque anni fa. Poi arrivano anche i fischi per l'ennesimo scivolone di Cuadrado e un altro cross sbilenco di Cancelo, mentre Kean è inghiottito dal dimenticatoio in cui lo infilano i compagni, anche se sui due unici palloni che riceve nella ripresa non fa la scelta giusta. Mazzarri va di conserva quando toglie Berenguer e mette Baselli, piuttosto che cercare il colpo del ko. E viene punito da Cristiano Ronaldo, che sul cross del volenteroso Spinazzola vola sopra Bremer e infila di testa il ventunesimo gol in campionato che lo porta a sole due lunghezze dal capocannoniere Quagliarella. La Juve adesso gioca solo per questo. Finisce con un punto a testa con Orsato che addirittura fischia con un minuto di anticipo la fine della partita. Si gioca il minuto in più, finisce comunque uno a uno.

Bastava ascoltare Mazzarri alla vigilia.

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