Sport

La crisi della Roma si colora di viola

I giallorossi non vincono da tre gare, ma Zaniolo e Perotti rimontano la Fiorentina

La crisi della Roma si colora di viola

Roma Qualcosa è cambiato. Ed è pur sempre un punto di ripartenza, in tutti i sensi. La Roma pareggia in casa contro la Fiorentina dopo aver perso quattro delle precedenti partite ufficiali giocate. La Curva Sud, specie a inizio partita, ha chiesto a più riprese alla squadra di mettere in campo l'orgoglio, gli attributi. Col passare del tempo però questo tipo di cori è andato scemando. Merito dell'atteggiamento dei ragazzi di Ranieri: nelle ultime settimane i giallorossi erano troppo spesso sembrati nervosi, questa volta sono riusciti a trasformare la pressione in grinta, in rabbia agonistica. Non facile, in un momento del genere, fare la partita contro la Fiorentina, bravissima a colpire in contropiede, non facile, contro un avversario che appena due mesi fa ha rifilato sette reti in coppa Italia alla Roma (all'epoca ancora allenata da Di Francesco), reagire dopo lo svantaggio arrivato per il gol di Pezzella (con dedica ad Astori) su calcio piazzato.

Eppure, nonostante tutto questo, i giallorossi hanno sempre avuto il pallino del gioco in mano. Certo, la Fiorentina ha creato diverse occasioni pericolose, compresa quella che ha portato al palo colpito da Muriel a metà primo tempo (bel tiro da fuori), ma la Roma non si è mai fatta intimorire. Merito anche di Zaniolo, ancora una volta il migliore in campo dei suoi: fin dall'inizio ha provato a dare la scossa con un tiro da fuori (respinto), poi ha agguantato il pareggio pochi secondi dopo il vantaggio viola: il colpo di testa su assist di Kluivert è precisissimo e imparabile per Lafont.

Il copione del primo tempo si ripete anche nella ripresa: Fiorentina avanti grazie a un tiro da fuori (deviato) dell'ex Gerson, ma la squadra di Ranieri riesce a restare fredda e a pareggiare sei minuti dopo con un meraviglioso tiro al volo di Perotti sul secondo assist di giornata di Kluivert. Ottenuto il 2-2 la Roma ha continuato ad attaccare, sfiorando il vantaggio prima con Nzonzi (colpo di testa da posizione ravvicinata che finisce alto) e poi con Pellegrini (ben chiuso da Veretout) e poi ancora con Perotti, che cicca clamorosamente il pallone. Il pubblico ha apprezzato l'atteggiamento dei giallorossi facendo sentire, minuto dopo minuto, sempre più forte il proprio sostegno. Quel che è mancato ai capitolini è l'esperienza e la personalità dei suoi giocatori più importanti e rappresentativi: con De Rossi in panchina dovevano essere Kolarov e Dzeko a prendere per mano la Roma che si è invece fatta trascinare dai due più giovani in campo, Kluivert e Zaniolo (entrambi classe 1999). Non un caso se, fra le tante occasioni sbagliate, solo Dzeko sia stato fischiato dal pubblico dopo una palla mandata fuori di testa da ottima posizione a cinque minuti dalla fine. La Roma, pur non vincendo, resta così aggrappata alla corsa Champions (il Milan quarto è distante 4 punti), ma qualcosa rispetto alle ultime uscite è cambiato.

È pur sempre un punto di ripartenza.

Commenti