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Ct allenatore. E con Vialli ha ora il clima giusto per lui

Ct allenatore.  E con Vialli ha ora il clima giusto per lui

Se il ct diventa allenatore, è sempre un buon segno. Perché significa entrare nelle pieghe del campionato, imporre scelte a dispetto delle idee dei suoi colleghi di club. Roberto Mancini comincia ad assumere queste caratteristiche nel suo lavoro impreziosito dal rilancio del calcio azzurro e dalla valorizzazione dei giovani talenti. Adesso sta affinando la sua tecnica. Prendete per esempio Florenzi, escluso da Fonseca e messo ai margini della Roma nonostante la grave emergenza dovuta a infortuni in sequenza. Bene: Mancini non s'è lasciato condizionare, ha convocato l'ex capitano romanista perché ne conosce a fondo doti e caratteristiche e perché può contare proprio sulle sue motivazioni per incassare qualche prestazione di rilievo. Non è l'unico caso. Perché c'è anche il messaggio spedito a Balotelli («lo chiamerò quando lo meriterà») che deve far scuola e far intendere a Mario che è venuto il tempo di darsi una mossa, in allenamento, e soprattutto nei comportamenti. Terzo indizio, solitamente rappresenta una prova: tra Romagnoli, rendimento scaduto nel Milan, e Acerbi, rendimento salito nonostante il ruolo cambiato da Simone Inzaghi, il ct ha scelto il laziale capovolgendo la vecchia graduatoria (in assenza di Chiellini naturalmente). È la testimonianza che sta maturando Roberto Mancini nei panni di ct, cui farà sicuramente bene avere al suo fianco dal prossimo appuntamento con l'azzurro, un vecchio sodale come Vialli. Gianluca è stato accolto a Coverciano col rito della canzone dopo cena com'è in uso ormai a tutti i club e si è presentato con un testo di Lucio Battisti. Luccicavano gli occhi a lui (e a tantissimi esponenti del club azzurro) che con la Nazionale ha avuto un rapporto non sempre fortunato: nel mondiale del '90 venne soppiantato da Schillaci; prima del viaggio negli Usa, nel '94, i suoi contrasti con Arrigo Sacchi e con i milanisti del gruppo finirono per lasciarlo ancora una volta a casa in quell'avventura che era cominciata addirittura con Bearzot, in Messico, nell'86, in modo anonimo.

Avere al fianco, da un lato Oriali, dall'altro Vialli, consentirà a Mancini di vivere un ambiente familiare: è sempre stato quello il clima nel quale ha realizzato le sue migliori imprese.

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