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Cucchi, un po' Ciotti, un po' Ameri

Oggi l'ultima radiocronaca: "Chiudo orgoglioso per i nostri ascolti"

Cucchi, un po' Ciotti, un po' Ameri

Le belle storie hanno spesso un inizio casuale. Al copione non sfugge neanche quella di Riccardo Cucchi, voce cult di Tutto il calcio minuto per minuto, che oggi pomeriggio saluterà i radioascoltatori raccontando Inter-Empoli dallo stadio Meazza. Nel bene e nel male, la pensione è una mannaia. All'inizio, era il 22 agosto 1982, fu Campobasso-Fiorentina di Coppa Italia: «Un'occasione straordinaria favorita da circostanze fortuite, la malattia improvvisa d'un collega. Il mio capo redattore, Tonino Scalartelli, mi chiese se me la sentissi di sostituirlo. Un sogno stava per avverarsi. Andò bene ai padroni di casa, che batterono i viola vice campioni d'Italia per 1-0, e andò bene anche a me. Mario Giobbe, storica voce di Radio 2, e Guglielmo Moretti, ideatore di Tutto il calcio, mi invitarono a Roma per conoscermi. Così cominciò l'avventura». Sarebbe andata avanti per 35 indimenticabili anni. Nel 1994 prese il posto di Sandro Ciotti come prima voce, e così sarà fino a oggi pomeriggio.

Con la Nazionale invece ha passato il testimone nel 2014 a Francesco Repice. «Doveroso», disse. Quale responsabile dello sport in radio, ha implementato le trasmissioni facendo di questo mezzo, mai anacronistico, il vero punto di riferimento di tutto lo sport, non solo del calcio, dimostrando cosa significhi davvero lavorare nel servizio pubblico. Poteva divenire direttore di Rai Sport, ha preferito restare fedele al suo grande amore.

Di lui ricordiamo le millanta radiocronache, con il cammeo sul rigore di Grosso che valse all'Italia il quarto titolo iridato. E Riccardo, per quattro volte, disse «campioni del mondo». Il suo racconto coniuga al meglio le qualità di due mostri sacri del passato: la fedeltà alla cronaca di Enrico Ameri con il lessico, perfino ricercato, di Sandro Ciotti. Al pari di quest'ultimo coltiva la passione della musica: l'uno più a suo agio con il pianoforte, l'altro con il violino. Per Riccardo, poi, l'opera lirica è una compagna di vita. Pucciniano convinto. In estate assisterà a Madama Butterfly, che andrà in scena nell'alveo naturale di Torre del Lago, con i biglietti avuti in regalo dai compagni di lavoro.

Si chiude così un altro ciclo di questa storica trasmissione che ancora oggi vanta ascolti superiori a quelli delle pay-tv nei pomeriggi domenicali. «Ne sono orgoglioso, come lo sono della mia grande squadra, da scudetto».

Mi sto chiedendo se ho scritto un commento di parte.

Però, come scriveva Moravia, «le amicizie non si scelgono a caso, ma secondo le passioni che ci dominano».

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