Sport

Cucchiai e medaglie di legno

di Oscar Eleni

A spettando che l'Europa ci dica quanto valgono le nostre migliori squadre di calcio ci tiriamo dietro cucchiai e medaglie di legno. Settimane senza gloria per lo sport italiano che si scopre nudo appena se ne parla troppo bene.

Eravamo tornati da Rio con tante medaglie, poche «pesanti», ma abbastanza per sentirci ottimisti, poi è successo quello che sta accadendo agli impianti di Rio: passata la festa sono stati come abbandonati, vanno in malora. Vinciamo quando nessuno se lo aspetta. L'Italia di Bearzot in Spagna, la nazionale di Lippi a Berlino. Lo sci si era preparato bene ai mondiali, molti podi, qualche vittoria storica come quella di Kitzbühel. Tante interviste, molte promesse. Per adesso due medaglie di legno e molte delusioni. Succede sempre. Nelle dieci Olimpiadi che abbiamo seguito succedeva spesso. Interviste, assedi mediatici, pressione. L'ottimismo ci fa del male.

Per difendersi molti passano una settimana cercando colpe negli arbitri o dicono che le copertine dei giornali portano sfortuna. La verità è che i pochi talenti nati da queste parti hanno bisogno di sofferenza, di allenarsi nel silenzio, persino la Pellegrini, una delle grandissime, ha vissuto i suoi tormenti tornandosene da Rio con in tasca un titolaccio: soltanto quarta. Come se questo paese con poche piscine, pochi campioni, poco sport nella scuola, avesse sempre vinto. Speriamo che lascino in pace Paltrinieri il migliore nuotatore di oggi.

Pensate al nostro tennis: gli uomini che si salvano nella Davis all'ultimo set contro le riserve dell'Argentina che neppure Maradona conosceva. Poi la doccia fredda con le vecchie ragazze (contro una modesta Slovacchia) che ora rischiano di andare in serie C. Pressioni che hanno soffocato Sofia Goggia sulle nevi svizzere, rubato centesimi ai nostri uomini jet.

A proposito di legno bisogna dire che nella cucina povera del rugby italiano stiamo per aggiungere il solito umiliante cucchiaio degli ultimi mentre vorrebbero addirittura escluderci dal Sei Nazioni. Ci eravamo illusi con il Sudafrica malato, poi Tonga ha detto la verità. Bisognerebbe studiare questo movimento dove sono entrati tanti soldi, ma preferiamo vivere nelle illusioni mentre le giovanili le prendono di santa ragione e la nazionale maggiore anche se ha trovato un grande allenatore è stata travolta dal Galles ed umiliata dall'Irlanda.

E mentre il nostro basket non va alle Olimpiadi da Atene 2004, l'Armani è ultima nell'unica coppa importante.

Teniamoci il legno, tocchiamolo se porta fortuna come dicono, ma impariamo a capire perché sbagliamo e perdiamo così tanto.

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