Sport

Dakar 2020: tra la sfida di Alonso e il sogno di Sabine

Per la 42esima edizione del Rally Raid più famoso al mondo la Dakar sbarca in Asia per la prima volta

Dakar 2020: tra la sfida di Alonso e il sogno di Sabine

Come da consuetudine, all’inizio del nuovo anno, i bolidi del Rally Raid riaccendono i motori e quest'anno le due corse simbolo si "riavvicinano". Il 4 e il 5 gennaio cominciano rispettivamente: la 12esima edizione dell'Africa Eco Race (la vecchia "Parigi-Dakar") e la 42esima Dakar, la prima in Arabia Saudita.

Nel lontano 1977 il giovane pilota e organizzatore francese Thierry Sabine, appassionato di corse e di deserto, durante un rally raid si perse in mezzo alle dune del Sahara, nonostante lottasse con tutte le sue forze per sopravvivere, ebbe una visione. Quella visione, che la concretizzò il 26 dicembre del 1979, era la Parigi-Dakar. Nel 2008 l’uccisione di quattro turisti francesi in Mauritania ha portato alla cancellazione della gara e dall’anno successivo la Dakar si è trasferita in Sud America, mentre quest’anno, per la prima volta, si disputerà in Arabia Saudita.

La Dakar 2020 comincerà il 5 gennaio da Jedda e terminerà il 17 a Qiddiya. Il percorso e il fondo non saranno le uniche novità di questa edizione; a fare clamore è il debutto di Fernando Alonso al volante della Toyota Hilux navigato da Marc Coma.

Il pilota asturiano, visti gli ottimi risultati conseguiti nelle gare di preparazione, può a tutti gli effetti essere considerato l’outsider per la vittoria finale. Anche se i favoriti assoluti, nelle auto, restano: il principe qatariota Nasser Al-Attiyah, sempre su Toyota, vincitore dell’ultima edizione, il francese Stéphane Peterhansel (13 volte vincitore della Dakar), lo spagnolo Carlos Sainz e Giniel de Villiers. Mentre per le moto i favoriti d’obbligo sono Toby Price, Matthias Walkner e Sam Sunderland (vincitori delle ultime tre edizioni).

Il sogno di Sabine, però, non è morto. Il campione, nonché ex organizzatore, del rally raid, Hubert Auriol, una volta ristabilitasi la situazione politica, ha organizzato nuovamente una corsa sul percorso originale, nonostante un avvio in sordina, quella che oggi si chiama Africa Eco Race, vanta più di cento equipaggi al via e la partecipazione di team ufficiali e di piloti di primo piano nel panorama dei rally raid, compreso il nostro Alessandro Botturi che cercherà di difendere il titolo conquistato nella passata edizione.

La corsa che scatterà la sera del 4 gennaio, con una prova speciale nella suggestiva Montecarlo, dal 5 si trasferirà sul continente nero (gli equipaggi si imbarcheranno dal porto di Savona).

L’edizione 2020 attraverserà tutti gli stati occidentali dell’Africa fino alla capitale del Senegal e, per la prima volta da quando è rinata, si attraverserà la mitica Tidjikja (Mauritania), tappa fortemente voluta da Louis Schlesser e René Metge, vere e proprie leggende della Parigi-Dakar.

Commenti