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Dall'Europa una mano al nostro pallone sgonfio

Le grandi del calcio italiano rimediano figure balorde in campionato. Tranne il Celtic, le altre avversarie sono a grande distanza dalla vetta

Dall'Europa una mano al nostro pallone sgonfio

La sgangherata compagnia del calcio italiano offre all'Europa il piatto di buona speranza con i risultati dell'ultima domenica. Le prime quattro hanno offerto una vittoria, una sconfitta e due pareggi, poi ci sono Torino e Inter, rispettivamente nona e decima con un pareggio e la sonante vittoria interista. Non proprio un bel vedere, visto che 5 avversarie su 6 stavano nella cosiddetta parte sinistra della classifica e 4 (Atalanta, Cagliari, Cesena e Parma) oggi se la passano agli ultimi quattro posti della Serie A. La beatificazione dei risultati suggerisce “un viva le piccole” che non ha ragione di essere. Qui sono le grandi che valgono poco o sono volgarmente distratte. Volgarmente perché certi stop cominciano ad essere un insulto al pallone e alla storia delle squadre, nonchè alle ambizioni della stagione. La Roma è in crisi permanente, non a caso nel girone d'andata andò a Parma e tornò con due gol e vittoria. Qui, invece, fra due squadre sciolte, a zero reti, la Roma ha perso anche se ha pareggiato.

La Juve ci ha mostrato il caso più clamoroso, tanto da far imbufalire Allegri e Buffon. Il povero Vidal si caricherà sulle spalle la colpa di un rigore sbagliato, che poteva essere decisivo, e la Signora non ha nemmeno la fasulla scusante delle altre: già con la testa alla coppa, come si suol dire. La sfida di Champions con il Borussia Dortmund andrà in onda martedì 24. In onda perché, poi, il gran pubblico se la gusta in Tv. E senza Tv magari torneremmo alla coppa dei Campioni, una squadra per nazione come decenni fa, e tutti felici. Quando si parla di potere economico dei club il particolare non va mai dimenticato.

Ecco perché il nostro calcio non può permettersi le figure balorde che riserva in campionato. I gol servono, ma i danari valgono la sopravvivenza. E questo turno europeo dovrà salvaguardare ranking, casse e credibilità. Chissà, proprio l'Europa potrebbe dare una mano allo sgonfio pallone. Il sorteggio non è stato feroce, le avversarie navigano tutte a gran distanza di punti dai primi posti delle classifiche nazionale ad eccezione del Celtic, avversario dell'Inter, che invece guida sicuro il campionato con 57 punti (25 punti in più del club di Mancini) e con 8 vittorie consecutive che comprendono 5 match di campionato e due di coppa tra cui il derby con i Rangers. Contro gli scozzesi c'è da correre e lottare, soprattutto a casa loro, ma alla lunga l'Inter dovrebbe mostrare la sua qualità: magari a San Siro, se non proprio in Scozia.

Che dire sulle altre? Occasione irripetibile per la Juve: il Borussia Dortmund naviga al 16° posto della Bundesliga, a 30 punti di distanza dal Bayern. Il Tottenham è un osso duro per la Fiorentina? Eppure è assestato al 6° posto in Premier a 16 punti dal Chelsea, esattamente quelli che separano i viola (quarti) dalla Signora. L'Athletic Bilbao (vedi Torino) naviga al 14° posto e a 33 punti dal Real Madrid. Invece il Toro ha solo(!) 22 punti di distacco dalla Juve. Il Feyenoord affronterà la Roma forte di un 3° posto a 20, proprio 20, punti dal Psv. E il Napoli può tremare davanti al Trabzonspor, 5° a 14 punti dal Besiktas? Se il nostro campionato fosse una cosa seria, ci sarebbe da scommettere su un en plein.

Ma qui di serio c'è solo la scarsa qualità.

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