Sport

De Fabiani 2° nella 30 km. Il fondo azzurro oltre Pellegrino

De Fabiani 2° nella 30 km. Il fondo azzurro oltre Pellegrino

È nato un nuovo fondista della fatica e delle distanze. O forse ce ne siamo accorti un po' di più ieri, con lo splendido secondo posto nella 15 km a tecnica classica, alle spalle del vichingo Johannes Hosflot Klaebo, nel penultimo giorno di Tour de ski. Nel vento della val di Fiemme, terra della Marcialonga, Francesco De Fabiani l'aveva detto: «Voglio ancora il podio». Lui, classe 1993, è andato a prenderselo in questa mass start con una gara che ricorda l'epopea del fondo azzurro delle lunghe distanze. Da Marco Albarello e Silvio Fauner, passando per Giorgio di Centa e Pietro Piller Cottrer, il testimone degli sci sottili sembrava passato nelle mani degli sprinter come lo zorro di ieri Cristan Zorzi e l'argento olimpico Federico Pellegrino di oggi. La gara è tosta. Il norvegese Klaebo e il russo Sergey Ustiugov si danno battaglia per copione: oggi sulla salita dell'alpe del Cermis (dirette Tv alle 15.45) il Tour sarà di uno di loro. De Fabiani sta coi migliori, si prende anche un'ammonizione per un disinvolto cambio di binario. L'appuntamento con la storia è sull'ultima salita, a poco meno di 100 metri dal finale. Defa va in fuga, ma sente Klaebo sulle code; terzo insegue Alexander Bolshonov. Il sorpasso del norvegese è una volata un po' stizzita. Si gira come a dire all'azzurro: «Non avrai pensato di farcela?», ma De Fabiani, dietro di 60/100, dimostra di essere una certezza nelle gare di lunga distanza.

«Ho fatto tutto bene tranne gli ultimi 30 metri, va bene così». Questo podio il settimo in carriera arriva dopo la seconda piazza di pochi giorni fa, sempre nel Tour. E' lui il più completo fondista azzurro: la sua per ora unica vittoria in Coppa, a Lathi nel 2015, lo dimostra, insieme ai bei piazzamenti ai mondiali fra Falun 2015 e Lathi 2017 - e alle ultime Olimpiadi ottenuti in staffetta. Tecnica classica e pattinato per lui pari sono. E' valdostano come Pellegrino; è di Gressoney Saint Jean come l'altra grande fondista Arianna Follis.

Buon sci non mente.

Commenti