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Deschamps preoccupato: "Si gioca troppo, il calcio rischia di esplodere"

Il ct della Francia Deschamps non vede una via d'uscita: "Il calendario è troppo pieno e ho poche speranze che la situazione possa cambiare"

Deschamps preoccupato: "Si gioca troppo, il calcio rischia di esplodere"

Didier Deschamps è commissario tecnico della Francia dal 2012 e finora ha costruito qualcosa di grandioso con i Galletti dato che ha vinto il Mondiale del 2018 in Russia, abbastanza agevolmente, ed ha perso la finale ad Euro 2016, due anni prima, contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La nazionale allenata dell'ex giocatore di Bordeaux, Olimpique Marsiglia, Valencia, Chelsea e Juventus è una delle grandi favorite per la conquista dell'Europeo del 2020 anche se sono molte le nazionali contro cui dovranno battersi i transalpini, tra cui anche l'Italia di Roberto Mancini che come il Belgio di Roberto Martinez ha chiuso il girone di qualificazione ad Euro 2020 a punteggio pieno con dieci vittorie in dieci partite disputate.

Tanto dipenderà da come arriveranno i giocatori delle varie nazionali alla rassegna iridata che si disputerà tra metà giugno e metà luglio e su questo argomento Deschamps si è espresso negativamente per i troppi impegni che hanno i calciatori con le squadre di club durante l'anno. Il ct della Francia ha dato la sua impressione ai microfoni del quotidiano tedesco Kicker: "Il calendario è troppo pieno e ho poche speranze che la situazione possa cambiare. A questo ritmo il calcio finirà per esplodere".

L'ex allenatore di Monaco, Juventus e Marsiglia ha poi continuato esprimendo il suo pensiero in merito ad una questione che forse si sta sottovalutando: "La preparazione pre-campionato è sempre più breve, le società corrono il rischio di mandare in campo troppo presto calciatori che sono stati a lungo fuori. Anche noi ct ne paghiamo le conseguenze e il tempo per prepararsi alle grandi competizioni si è via via ridotto".

Il Liverpool nel mese di dicembre ha dovuto giocare due partite nel giro di due giorni ma in due parti diverse del mondo: una in Inghilterra per la coppa nazionale e una in Qatar dove i Reds si sono giocati ed hanno poi vinto il Mondiale per club battendo in finale il Flamengo. Anche in questo caso il ct dei transalpini si è espresso in maniera critica su come sono organizzati i calendari di tutte le federazioni europee: "Non c'è coesione nel mondo del calcio, non pensiamo abbastanza alla salute dei giocatori. Un problema che riguarda tutti i Paesi. Anche i giovani si trovano male in questa situazione, si ritrovano a dover giocare una partita dietro l'altra a ritmi frenetici".

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