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Dietro super Bacca Montella fa crescere il Milan del futuro

Franco Ordine

I celebrati gol e la prodigiosa media (23 reti su 45 tiri complessivi) di Carlos Bacca possono abbagliare e persino togliere un po' di luce al resto del Milan che ha ripreso a marciare a pieno regime in quattro giorni tra le curve insidiose di Samp e Lazio. La nota più affascinante è rappresentata dall'età media dello schieramento di Montella (25 anni, la più giovane del campionato) e dal luccicare di alcune gemme provenienti dal settore giovanile, Calabria e Locatelli gli ultimi arrivati dopo De Sciglio e Donnarumma. Non solo. Ma c'è un altro dato ancora più significativo su cui riflettere. Solo 5 anni fa, cioè nella stagione dello scudetto di Ibrahimovic e Allegri, il Milan era una squadra molto datata, età media quasi 30 anni dovuta dalla presenza dei tanti senatori (Gattuso, Inzaghi, Nesta, Seedorf ecc). Non è nato per caso il Milan che abbiamo sotto gli occhi. Vuol dire che dopo la missione dettata da Silvio Berlusconi in tempi non sospetti e considerato da qualche burlone una trovata elettorale («dobbiamo preparare un Milan italiano e fatto di giovani»), il lavoro di Galliani ha prodotto risultati nascosti solo dai deludenti piazzamenti e dalle crisi tecniche delle ultime tre stagioni. I sei under 23 schierati in Milan-Lazio ne sono una plastica dimostrazione.

Forse, in questi giorni di magra rossonera, scanditi anche da qualche datata notizia sui prossimi azionisti cinesi (è netta la sensazione che negli Usa ci sia qualche deluso esponente del vecchio gruppo rappresentato da Galiatoto e Gangikoff che soffia sul fuoco), la sicurezza di aver preparato un futuro di grande spessore è il dato più confortante. La resa di Calabria, oltre al comportamento maturo di Locatelli, ha incoraggiato Montella che è forse l'addestratore migliore che si potesse avere a Milanello in questa fase. Naturalmente la baby difesa ha bisogno di qualche stagionato leader: Paletta sta interpretando alla perfezione il ruolo. Le prossime cinque sfide (in sequenza Fiorentina, Sassuolo, Chievo, Juventus e Genoa) possono scolpire meglio il profilo del Milan e lanciarlo verso una classifica imprevista o qualche altra delusione.

Entro quella data tireremo la riga sul lavoro del tecnico napoletano.

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