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La diplomazia dei papà e la svolta di Montella Gigio, il rinnovo è vicino

Il tecnico rassicura il padre di Donnarumma «Mai pensato di rinunciare a lui come titolare»

La diplomazia dei papà  e la svolta di Montella Gigio, il rinnovo è vicino

La missione diplomatica di Vincenzo Montella a Pompei, nella villetta dei genitori di Gigio Donnarumma, ha svelato qualche altarino interessante. È servita a rimettere il Milan al centro della trattativa («mai pensato di rinunciare a lui come titolare») e a ricacciare indietro le sirene del Real Madrid. Quel volpone di Raiola, nei giorni precedenti la rottura, aveva organizzato una cena con l'emissario di Florentino Perez e un esponente del Psg a Montecarlo: dinanzi a certe cifre, si può capire, papà e mamma Donnarumma hanno barcollato e dato mandato a Mino di rompere col Milan. Poi è arrivato lo tsunami di proteste e veleni, Gigio è finito in ginocchio (ne ha pagato anche l'under 21 con qualche conseguenza spiacevole) e adesso, grazie alla diplomazia delle parti e al recuperato clima con tifosi e opinione pubblica, lo strappo sta per essere ricucito. Fassone e Raiola, da quel che è trapelato ieri, stanno discutendo dei dettagli da iscrivere nel rinnovo contrattuale (ammontare dello stipendio legato ai risultati, eventuale clausola): il documento sarà firmato appena il portiere napoletano tornerà dalla trasferta polacca e prima di presentarsi dinanzi alla commissione esaminatrice per il diploma, a Pavia.

La presenza di papà Montella che conosce i genitori di Donnarumma, non è stata l'unica trovata di Vincenzo per ristabilire il feeling tra il club e il suo giovane portiere. È stato usato anche un argomento di calcio-mercato. E cioè la possibilità che nelle prossime settimane, dopo aver definito la trattativa con l'Atalanta per Conti, Jorge Mendes, il potente agente portoghese, possa riuscire nell'impresa di liberare James Rodriguez dal Real per farlo giocare in modo stabile, una stagione, col Milan appunto. «Vogliamo fare una squadra con i fiocchi» il messaggio in codice passato a Donnarumma senior.

L'interesse del Siviglia per far tornare Bacca in Spagna a dispetto del suo annuncio («il 5 luglio sarò a Milanello») più alcuni colloqui con la Spal (richiesti Vangioni e Rodrigo Ely) hanno riempito la giornata di Mirabelli costretto anche a smentire una lite con Lotito a proposito di Biglia (qui la distanza è notevole: 25 la richiesta laziale, 13 l'offerta massima rossonera) anche per non guadagnarsi l'etichetta di mastino calabrese. Con questa fama che gli stanno ritagliando dopo il duello rusticano con Raiola, se dovesse scrivere un giorno a Donnarumma un messaggio tipo «se non firmi ti ammazzo», di sicuro verrebbe accusato di tentato omicidio. A dar lustro invece al casato, ha provveduto il ministro dello sport Luca Lotti, arrivato in visita ufficiale a casa Milan, accolto da Marco Fassone e Franco Baresi, uno dei suoi idoli da ragazzo (è notoriamente tifoso rossonero).

A lui, riferiscono le fonti, sono stati illustrati i piani dell'azionista cinese per far tornare il club agli antichi splendori. Chissà se nell'occasione gli hanno raccontato anche delle indagini aperte dall'autorità del settore bancario cinese sui prestiti erogati dagli istituti di credito ad alcune aziende con interessi all'estero. Tra queste, come hanno riferito Wall Street Journal e l'agenzia Bloomberg, oltre a un paio di colossi, ci sono anche Wanda (che possiede quote dell'Atletico Madrid) e Rossoneri Sports, la società veicolo che ha concluso l'acquisto del Milan da Fininvest.

Le aziende principali coinvolte hanno definito l'operazione normale amministrazione.

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