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Diritti tv di serie A: pacchetto D nutrito e costoso, così viene favorita Sky E Mediaset attacca

Franco Ordine

Mediaset ha dichiarato guerra alla Lega calcio e al bando approvato il 26 maggio per il campionato di calcio di serie A del triennio 2018-2020. La scelta ha già provocato, all'atto della votazione, una clamorosa spaccatura tra le società: 13 furono infatti i voti favorevoli e 9 invece i club che hanno deciso di astenersi e tra questi autorevoli firme quali la Juve, la Roma, il Napoli e il Torino. Adesso Mediaset, con una lettera inviata al commissario Carlo Tavecchio e un esposto indirizzato all'antitrust, ha denunciato che «il bando risulta fortemente squilibrato» in violazione tra l'altro «del decreto Melandri obbligando di dare agli utenti una sola offerta commerciale». Questo sul piano del diritto. Ma l'esposto è in grado di spiegare sul piano concreto lo squilibrio del bando che prevede la concentrazione nel pacchetto D di 324 eventi, comprendente 12 squadre di calibro medio guidate da Roma, Lazio, Fiorentina, Genoa e Bologna con 132 partite in esclusiva, quasi il 30% in più rispetto al precedente triennio durante il quale avvenne una sorta di divisione tra Sky e Mediaset della torta dei diritti. Basterebbe una leggera correzione di quest'ultimo diminuendo da 8 a 6 le squadre del pacchetto D.

La conferma della sproporzione del pacchetto D è confermata indirettamente dal valore stabilito nel bando e cioè 400 milioni di euro, esattamente il doppio degli altri pacchetti A e B che prevedono la presenza dei grandi club Juve, Milan, Inter con l'aggiunta di altre società neo-promosse in A. A leggere le condizioni dell'attuale mercato è evidente che Sky è l'unica candidata ad acquisire il pacchetto D assumendo una posizione di monopolio nel prossimo triennio. Dalla Lega calcio che in questo momento è retta dal presidente federale Carlo Tavecchio in qualità di commissario, la reazione ufficiale è stata quella classica: no comment. Come per dire: vediamo cosa stabilisce l'Antitrust e poi ci regoleremo di conseguenza. Nel frattempo la stessa Lega ha comunque già fissato la data (sabato 10 giugno) per l'assemblea durante la quale dovranno essere aperte le buste arrivate e valutate dai presidenti dei club. Nella precedente riunione i voti erano stati 22 perché hanno partecipato al voto anche le due neo-promosse Spal e Verona: entrambe si erano schierati tra gli astenuti sulla scia di Andrea Agnelli.

Da ricordare infine che su impulso del nuovo ad Di Siervo di Infront, la società che fa da advisor nel bando, le date del bando sono state accelerate per precedere di qualche giorno quello relativo ai diritti della prossima Champions League.

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