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Il dominio Juve è in bilico Anche il Napoli parte in pole

Aspettando gli ultimi colpi, lo scudetto sembra una corsa a due. Le milanesi targate Cina pressano la Roma

Il dominio Juve è in bilico Anche il Napoli parte in pole

Non è stato un calcio-mercato qualsiasi. È stato un ciclone che ha spazzato via l'ultima classifica, dato uno scossone violento al recente declino milanese e scombussolato persino il placido dominio juventino. Perciò a una settimana dal via è possibile scoprire la griglia di partenza del prossimo campionato con un avviso ai naviganti. Dieci giorni di trattative e potenziali colpi potranno modificare appena le posizioni qui scolpite ma si sa come può finire in questi casi: chi è già forte, e ha disponibilità economiche, diventerà ancora più competitivo. I prossimi fuochi d'artificio sono già noti.

JUVENTUS E NAPOLI. Tocca a loro la prima fila. Davanti a tutti c'è l'armata di Allegri, colpita a tradimento dall'addio di Dani Alves (dissenso ideologico) e di Bonucci (dissenso personale) e costretta adesso a rincorrere Spinazzola per cementare la trincea difensiva che fu di cemento armato e che potrebbe mostrare qualche crepa al primo assalto. Ma i bisogni pubblici di Max sono soprattutto a metà campo dove le partenze di Lemina e Rincon hanno segnalato la necessità di potenziare anche la panchina, il vero deficit della finalissima di Cardiff. All'intervallo, quando Pjanic e Mandzukic marcarono visita, il tecnico livornese si ritrovò senza sostituti all'altezza e decise, sbagliando, per la loro conferma in campo. Emre Can è il candidato preferito da Max nonostante le resistenze del Liverpool. In quel reparto c'è bisogno di fisico, personalità e tecnica perché uno degli obiettivi dichiarati della stagione resta il seguente: «Giocare meglio». E per farlo occorre maggiore qualità nella costruzione del gioco, oltre che del sostituto di Higuain dopo la rinuncia a Schick.

Il Napoli ha puntato tutto sulla riconferma del gruppo: «squadra che gioca meglio non si tocca» è il nuovo karma di Maurizio Sarri. Il suo tesoro è il gioco che ha un limite ormai conclamato: appena le cadenze perdono intensità (non di può andare sempre a 100 all'ora, ndr) espone la difesa (il portiere è l'anello debole) a rischi eccessivi perché poco abituati a misurarsi nei duelli uno contro uno. La trovata di Mertens falso centravanti è diventata un'arma letale, la possibilità di amministrare meglio le risorse della panchina è una necessità da sviluppare meglio lungo l'arco della stagione per evitare quel calo (un mese invernale) che ha impedito al Napoli edizione passata di arrivare davanti alla Roma.

INTER E MILAN. In seconda fila ci sono loro, le milanesi. Attese, stuzzicate, provocate, sorpassate da Atalanta e Lazio nell'ultimo gran premio e protagoniste di un mercato a due velocità. I cinesi di Milanello sono partiti subito con una sequenza che ha provocato prima stupore, poi invidia e infine innescato un dibattito peloso sul fair-play finanziario, stracciato dagli sceicchi parigini. Eppure a Montella manca ancora una pedina, quella essenziale, in attesa che maturi il talento del giovane portoghese, la punta da gol in doppia cifra insomma. Donnarumma-Bonucci-Biglia sono la spina dorsale indispensabile a formare uno scheletro molto solido. Tra i candidati più gettonati Aubameyang, Belotti e Kalinic, il croato è quello pronto. Poi si vedrà cosa combinerà Montella, alla prova professionale più delicata della sua carriera, e in quanto tempo una rosa sicuramente competitiva diventerà poi squadra da Champions league, traguardo indispensabile per non trasformare l'euforia di questi giorni in un tracollo finanziario.

I cinesi di Appiano Gentile sono partiti lenti (per via del vincolo col fair-play Uefa, chiudere il bilancio al 30 giugno con un segno positivo) ma adesso hanno deciso di accelerare il passo e di recuperare il tempo perduto. Rispetto a un anno fa hanno un doppio vantaggio: la guida tecnica, Spalletti, italiana e collaudata; la guida societaria, Sabatini, affidata a uno che di calcio s'intende e che è abituato a esercitare il proprio ruolo senza compromessi. L'Inter ha riacquistato Perisic, la grana Kondogbia si può risolvere con qualche concessione economica, ma c'è la difesa la puntellare e da trovare il vice Icardi. Maurito, appena recuperato, ha ripreso a timbrare subito il cartellino: la convocazione nell'Argentina gli procurerà nuove energie vitali per spingere una squadra che, senza coppe, può allenarsi una settimana piena. Ne verrà fuori un derby esaltante.

ROMA, LAZIO, FIORENTINA, ATALANTA. La Roma è un punto interrogativo: ha molto venduto, poco acquistato, tenuto al guinzaglio Nainggolan, ha un pilota nuovo, Di Francesco, qualche infortunato di troppo. La Lazio è un'autentica incognita dopo la perdita di Biglia e la rivolta di Keita. Anche la Fiorentina è tutta da decifrare ma ha una bussola maneggiata da Corvino e Pioli che hanno già scelto in Simeone il sostituto di Kalinic e preso un centrocampista di sostanza, Benassi, per dimenticare in fretta Borja Valero e Vecino.

L'Atalanta è un'altra squadra, nella zona destra del centrocampo, Gasperini dovrà superarsi per restare in quota col doppio impegno, campionato ed Europa league.

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