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Dovi limita i danni, Rossi no Marquez abbatte Valentino

Rimonta pazza del campione del mondo: prima va in contromano poi butta a terra Vale. E si riaccende l'odio

Sergio Arcobelli

Il podio che non ti aspetti matura nel mezzo di una guerra sportiva che scoppia di nuovo. In una gara dalle mille emozioni e dai continui colpi di scena passa in secondo piano la vittoria del britannico Carl Cruthclow davanti al francese Johann Zarco e allo spagnolo Alex Rins. È Marc Marquez a prendersi la scena regalando e imponendo agli altri manovre e sorpassi oltre il limite, tanta era la foga di recuperare dalla 19esima posizione, manovre che hanno come epilogo l'unico che nessuno avrebbe voluto vedere: un altro motoscontro con Valentino Rossi.

Quella di ieri certamente può essere archiviata come una delle corse più pazze della storia del Motomondiale. Dalla partenza ritardata di quindici minuti a causa della pioggerellina che si abbatte sul circuito di Termas de Rio Hondo quando tutti i piloti si trovano già sulla griglia, fino all'ultima curva. La pioggia scatena infatti il panico tra i tecnici, tant'è che tutti i piloti - a parte il poleman Jack Miller, l'unico con le slick e quindi la scelta azzeccata perché la pioggia diminuiva di intensità - si precipitano ai box per mettere la gomma morbida. La giuria, per non penalizzare ulteriormente Miller, decide di lasciare l'australiano scattare dalla prima casella, posizionando tutti gli altri sullo schieramento distaccati tre file più dietro, secondo l'ordine originario delle qualifiche. Tutto a posto? Per niente. Al termine del giro di ricognizione, si spegne la RC213V di Marc Marquez, che riesce correndo e balzandoci sopra a riaccenderla e andando contro mano a riposizionarsi sullo schieramento. Ma il regolamento lo vieta e lo spagnolo, che al quinto giro si ritrova già al comando, viene penalizzato con un ride through, il passaggio a velocità limitata dalla pit lane.

Rientrato in diciannovesima posizione, lo spagnolo comincia una clamorosa rimonta, con manovre e sorpassi, però, al limite del consentito. Ne fanno le spese Aleix Espargaro con cui si scusa e, soprattutto, Valentino Rossi, toccato e mandato a terra. Gesto di scuse anche per lui, ma Vale neppure se ne accorge preso com'è a rimettersi in sella alla Yamaha per ripartire, ma la sua gara è già compromessa: addio ai dieci punti del sesto posto. Poco dopo Marquez verrà giustamente penalizzato di 30'' per aver buttato fuori il Dottore, chiudendo fuori dai punti, diciottesimo davanti a Valentino.

Tutti ricorderete la vittoria, tre anni fa, di Rossi proprio in Argentina, quando trionfò al termine del corpo a corpo con Marquez, caduto poi in un contatto fortuito con il nove volte iridato. Ecco, dopo quella collisione, si è arrivati al fattaccio di Sepang che avrebbe impedito a Rossi di vincere il decimo titolo. E la scia di polemiche che ne è susseguita. Un rapporto tra i due centauri che si è deteriorato e che, soltanto con il tempo, pareva essersi risolto. Ieri, però, il nuovo capitolo ha riacceso tutto. E infatti, appena rientrato ai box, Marc si è diretto in quello di Vale per chiedergli scusa, ma gli uomini del Dottore l'hanno bloccato, «no! non venire qui». Dietrofront del campione del mondo e capi dei team coinvolti, subito convocati in direzione gara. «Non possiamo accettare questo tipo di azione da Marquez, che per due volte ha fatto cose inaccettabili, prima a Espargaró e poi a Valentino. Vale ha rischiato di farsi male, ha perso tanti tanti punti. Ora devono decidere se prendere ulteriori decisioni».

In mezzo a questo caos, l'altro vincitore, oltre a Crutchlow, è Dovizioso. Che ha limitato i danni, ora è secondo in classifica a 3 punti dall'inglese e schietto come sempre dice: «Marquez ha fatto tanti errori e di tutti i tipi, ha fatto tutto quello che non doveva fare, sarà faticoso per lui uscire dal paddock... Gli argentini sono molto focosi».

Non solo gli argentini.

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