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Dumoulin e il Giro, una scelta di... software

Il belga sedotto dal percorso. E un programma digitale ha confermato: è perfetto per lui

Pier Augusto Stagi

La sua presenza dice molto se non tutto. Il fatto che Tom Dumoulin abbia deciso di essere al via del Giro è ben più di un indizio: è chiaramente convinto di poter puntare alla vittoria, visto che nel 2017 è riuscito a portarsi a casa la maglia rosa e un anno fa è stato superato nel finale solo da Chris Froome.

Il Giro d'Italia 2019 sarà anche pieno zeppo di montagne (il Gavia è in ogni caso già fortemente a rischio, per neve e pericolo slavine, ndr), ma quello che fa gola all'olandese volante sono le tre prove contro il tempo, i quasi 60 km a cronometro che lo pongono con lo sloveno Primoz Roglic in pole position per la rosa finale del 2 giugno a Verona.

L'aver messo fin da questo inverno il Giro in cima alla lista dei suoi obiettivi, dice molto se non tutto. L'idea gli è nata sui monti himalayani del Nepal, ad oltre 3mila metri di quota, dove la respirazione si fa più faticosa e la mente è sgombra da cattivi pensieri. In luna di miele con la neo moglie Thanee, Tom il bello pensa e riflette, soprattutto valuta. Scopre il tracciato del Giro e lo pesa immediatamente con quello del Tour. Per il corridore olandese non ci sono dubbi. «Ehi, non decidiamo ancora niente e discutiamone assieme». Il messaggio è chiarissimo. Tom vuole parlarne con i vertici della sua Subweb.

Il pensiero originario è andare all in sul Tour, ma il tracciato rosa è li da vedere e l'olandese, a differenza del proprio staff, di dubbi non ne ha. A fugare ogni perplessità ci pensa un software elaborato dalla società di revisione Kpmg, con cui dall'anno scorso la Sunweb ha stretto un prezioso accordo di collaborazione per la gestione dei dati. In intesa con l'Università di Delft è stata creata una piattaforma che comprende e valuta tutte le variabili legate al tipo di gara e ai punti forti e deboli degli atleti. Insomma, anche il software dà il via libera: meglio che uno come Dumoulin corra il Giro.

«Però la scelta è stata fatta anche con il cuore ha avuto modo di spiegare di recente il corridore olandese -. Il Tour è importante correrlo, ma al Giro è impossibile non esserci».

Il suo obiettivo, come un anno fa, è quello di essere competitivo nell'arco di tutta la stagione: 2° al Giro, 2° al Tour, 2° al Mondiale a cronometro, 4° alla prova iridata in linea.

Certo, per alcuni potrebbe essere un perdente di successo, per noi è un fuoriclasse con il quale tutti, da sabato sera con la cronoscalata di San Luca a Bologna, dovranno fare i conti.

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