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E la Roma sfida il Feyenoord miniera d'Olanda

I tulipani in 7 anni hanno speso quanto i giallorossi per Iturbe. Ma sono il telaio della nazionale. Napoli acciaccato contro il Trabzonspor, Toro e Viola contro ossi duri come Atletico Bilbao e Tottenham

E la Roma sfida il Feyenoord miniera d'Olanda

Un occhio al ranking e l'altro all'onore. La folta pattuglia italiana di Europa League va a caccia di gloria, ma la strada non è facile. C'è chi ha avversari tosti (le più in forma Fiorentina e Torino hanno di fronte Tottenham e Athletic Bilbao, che ad agosto aveva spento il sogno Champions del Napoli), c'è chi arriva all'appuntamento un po' ammaccato (gli azzurri di Benitez sbriciolati a Palermo sabato scorso affrontano l'insidiosa trasferta turca di Trebisonda), c'è chi infatti non se la passa benissimo (la Roma ammalata di pareggite e allo sbando affronta il Feyenoord).

Rotterdam e Roma sono mondi lontanissimi. La seconda è una culla dell'arte, la prima è stata annientata dai bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale. Rotterdam ha un sindaco musulmano, e il 52% della sua popolazione è composto da immigrati. Anche il Feyenoord e la Roma sono mondi lontanissimi. La cifra spesa dai giallorossi per Iturbe, 15 milioni di euro, equivale a quanto speso dagli olandesi negli ultimi sette anni. Ben pochi club però possono vantare il vivaio Feyenoord, premiato per la quinta volta consecutiva quale migliore d'Olanda. Un dato dice più di mille parole: nella rosa dei 23 di Van Gaal all'ultimo mondiale, 10 recavano il marchio del club di Rotterdam. Tolto il portiere, si poteva schierare una squadra tatticamente credibile: Janmaat, De Vrij, Vlaar, Martins Indi, Kongolo, Clasie, De Guzman, Fer, Wijnaldum, Van Persie. Più, come riserva, Kuijt, cresciuto nell'Utrecht ma esploso nel Feyenoord. I giovani, assieme all'economista Eric Gudde (direttore tecnico del club dal 2011), hanno salvato il club dalla bancarotta, portando nelle casse 50 milioni di euro in quattro anni. E la nuova generazione scalpita: se Van Beek e Manu all'Olimpico non ci saranno per infortunio, occhio a capitan Claise, lo Xavi oranje, al cugino di Emanuelson, Boetius (decisamente più vivace del parente), al centrale Kongolo e al '95 Vilhena, già oltre le 100 presenze in prima squadra. In avanti, il posto di Pellè (oltre 50 reti in due stagioni al Feyenoord) lo ha preso il carro armato turco Kazim-Richards, supportato da Immers, un tipo che qualche anno fa si beccò una squalifica per cori anti-semiti. Due estati fa era vicino al Chievo, poi non se ne fece nulla.

Al calcio italiano mancava solo uno così.

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