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Eaton nuovo superman il decathlon è da record

Mo Farah, un'altra doppietta 5-10mila metri Bolt prende anche la staffetta. Oggi c'è Tamberi

Un'aquila di Portland, Ashton Eaton, entra nel nido di Pechino alla penultima giornata dei mondiali e si va a prendere tutto: oro del decathlon ritoccando di 6 punti il suo primato, una fatica da Ercole che gli regala anche i 100mila dollari del premio per un record assoluto, l'unico in questi splendidi campionati del mondo che ieri hanno diviso il regno: all'inglese di Mogadisco Mo Farah quello del mezzofondo, all'immenso Usain Bolt quello della velocità con l'aggiunta di un oro con la staffetta veloce che ha mandato in tilt gli statunitensi con Gatlin ancora bravo, secondi sul traguardo, ma squalificati alla fine.

Prima dei prodigi le solite controprestazioni italiane consumate ai 30° di Pechino, flop nella marcia (16° DeLuca, 17° Giupponi, 25° Caporaso) sui 50 chilometri vinta per la prima volta da uno slovacco, Matej Tuth sull'australiano Tallent e il giapponese Tanij; niente finale per le due staffette femminili. Se oggi Marco Tamberi non dovesse salire sul podio di un difficilissima gara di salto in alto saremo fra gli staterelli dell'atletica che non hanno vinto niente: in 41 paesi sono andati almeno una volta sul podio. Proprio per questo a mezzogiorno e mezzo quando l'atleta marchigiano andrà in pedana ci presenteremo come lui: una parte della faccia rasata, l'altra con la barba. Dice che gli porta fortuna. E' l'ultima speranza di una spedizione disastrosa.

Dicevamo dei prodigi e Ashton Eaton si è preso ancora una volta la gara delle gare, arrivando a 9045 punti, correndo i 100 in 10"40, saltando 7.88 in lungo, gettando il peso a 14.52, saltando in alto 2.01, correndo i 400 in 45" nella prima giornata, superando gli ostacoli in 13"69, lanciando il disco a 43.34, superando con l'asta 5.20, sparando il giavellotto a 63.63, completando la seconda giornata con 4'17"52 i 1500, facendo 63" nell'ultimo giro. Un principe elegante che vive nell'Oregon, padre afroamericano che lo lasciò quando aveva 2 anni, madre Rosaly, di cui porta il cognome, atleta e ballerina , alto 1.85, 84 chili, armonico, spietato. Certo la sua famiglia, visto che la moglie è l'eptatleta canadese Brianne Theisen, argento nella seconda giornata, è quella che se ne va quasi con più soldi di Usain Bolt che ieri ha aggiunto ai tanti premi anche quello della staffetta, ballando insieme alle ragazze giamaicane della superba Fraser, prime (41"07 record dei campionati) nella 4x100 davanti a USA (41"68) e Trinidad (42"02).

Per Bolt una passeggiata portando il testimone al traguardo in 37"36 dopo i pasticci di Powell spaventato dal furore di Gatlin in seconda frazione, una presenza che ha mandato in confusione gli statunitensi all'ultimo cambio fra Gay e Rodgers, liberando la gioia della Cina e dando la terza medaglia di giornata al sorprendente Canada (argento nel decathlon con Warner e con la Bishop negli 800 femminili vinti dalla bielorussa Arzamasova).

Prima del re l'ennesima doppietta di Mo Farah che dal 2012, olimpiadi di Londra, siamo ad otto di fila, fa accoppiata d'oro su 5 e 10 mila metri. Per Mo degli angeli gara tattica sui giovani africani, il keniano Ndiku, classe 1992, e l'etiope Gabrhivet, 1993. Nella festa polacca dei lanci, invece, oro e bronzo per i discoboli Malachowski 67.40 e Urbanek( 65.18), insidiati dal belga di origine bulgara Milanov, mentre nella bellissima gara di alto ha vinto, con 2.01, la ventiduenne dal Caucaso Maria Kuchina, che negli anni ha sempre duellato con la nostra Trost, davanti alla zoppicante croata Vlasic e alla connazionale Chicherova.

Le finali dell'ultima giornata (Raisport 1 dalle 12.30): Alto m. (Tamberi), giavellotto f, 5000 f., 1500 m., 4x400 m.

e f.

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