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Ecco gli 85 milioni dalla Cina. "Milan, ti riportiamo in alto"

I nuovi proprietari cinesi: "E investiremo 350 milioni in 3 anni". Marco Fassone è il nuovo amministratore delegato. E su Galliani deciderà Berlusconi

Ecco gli 85 milioni dalla Cina. "Milan, ti riportiamo in alto"

Da oggi il Milan può cominciare a parlare cinese. Al bando le ironie e lo scetticismo diffuso: è arrivata, sul conto corrente della Fininvest, anche la seconda rata, 85 milioni di euro, promessa per il 9 settembre, con qualche giorno d'anticipo perciò sulla scadenza prevista dal famoso accordo preliminare vincolante del 5 agosto sottoscritto in Sardegna a villa Certosa. Aggiunti ai 15 milioni già versati, costituirà la caparra da ritirare in caso di mancata conclusione dell'affare e l'anticipo consistente in vista del closing previsto per metà novembre quando confluiranno in cassa alla holding della famiglia Berlusconi altri 420 milioni. Sarà quello il passaggio chiave per considerare completata la cessione e procedere alla voltura delle azioni del Milan, valutato perciò complessivamente 740 milioni (compresi i 220 milioni di debiti con le banche, ritirati dal fondo cinese).

Il passaggio decisivo è stato salutato nell'occasione da un paio di comunicati stampa scanditi anche da un ritmo diplomatico: dapprima quello firmato dall'ufficio stampa che si occupa della Sino-Europe Sports Investiment Management Changxing, poi quello di Fininvest che ha annunciato con soddisfazione l'avvenuto pagamento degli 85 milioni. Con la nota cinese è arrivata anche la prima dichiarazione pubblica di Li Younghong, il regista della complessa operazione, orgoglioso dell'annuncio che rappresenta «una pietra miliare» del processo che porterà a scrivere «un nuovo e glorioso capitolo della vita di questa incredibile squadra». È seguito un omaggio a Silvio Berlusconi («ha incarnato per molte generazioni di tifosi l'idea stessa della vittoria e del successo») e l'impegno a riportare il Milan al livello dei migliori club del mondo. Sembra quasi una riedizione del discorso fatto dal presidente al castello di Pomerio nell'estate dell'87 agli stati generali rossoneri. Impegnativo, molto impegnativo. Significativo infine il riferimento all'impegno assunto per i prossimi tre anni: investire 350 milioni per il potenziamento economico e tecnico del club.

Da oggi al Milan cinese può cominciare a lavorare Marco Fassone che è l'ad designato dalla nuova proprietà a gestirne le sorti. Fino a ieri è rimasto in disparte, ha rinunciato a farsi vedere a San Siro (Galliani lo aveva invitato), ha evitato di contattare dirigenti ed ex milanisti per non ritrovarsi bruciato come è accaduto puntualmente a mister Bee e ai due advisor Galatioto e Gangikoff, comparsi nei mesi precedenti. Fassone ha già preparato lo schema organizzativo del club sottoposto e approvato dai nuovi azionisti. Adesso dovrà aggiungere alle caselle nomi e cognomi. Ha perso per strada un prezioso collaboratore: Umberto Gandini, esperto di affari internazionali, l'influente uomo Milan presso Uefa e Fifa che diventerà il prossimo ad della Roma. Con Galliani ci sarà presto un colloquio ma il destino dell'esperto dirigente sarà deciso da Silvio Berlusconi in persona.

Al suo fianco, oltre ai vari manager responsabili dei diversi dipartimenti (settore giovanile, settore commerciale, stadio, biglietteria, gestione del personale), Fassone avrà un direttore sportivo per il calcio-mercato. Il candidato più attraente, Berta dell'Atletico Madrid, è legato da un contratto pluriennale con il club finalista della passata Champions e non può liberarsi. Riccardo Bigon, figlio di un rossonero doc, Albertino, attualmente al Bologna è considerato tra i più papabili. Altra figura da introdurre in società: la bandiera. Franco Baresi è al lavoro da molti anni nel settore, Fassone vorrebbe aggiungerne un altro, tra Albertini e Maldini. I due, da quel che si è capito, non hanno intenzione di accettare a scatola chiusa. Hanno bisogno di incarichi effettivi e non di fare da semplici comparse per dire sì. Staremo a vedere. Da qui fino a dicembre, il Milan squadra sarà questo.

Da gennaio saranno possibili interventi per rafforzare il gruppo a disposizione di Montella.

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