Sport

Empoli e Qatar Questo Milan non infiamma

di Franco Ordine

I smail Bennacer, 21 anni, francese di anagrafe, algerino di origini marocchine, centrocampista, non proprio un gigante, 175 centimetri, è il terzo tassello aggiunto dal nuovo ticket Boban- Maldini alla struttura della squadra affidata a Giampaolo. Ha sempre promesso da ragazzo tanto che l'Arsenal l'ha prima acquisito, poi mandato in prestito in Francia e infine ceduto all'Empoli (serie B) che ne ha affinato e valorizzato il talento. Dicono che l'operazione abbia ricevuto l'approvazione di Marco Giampaolo, l'allenatore chiamato a rimpiazzare Rino Gattuso sulla panchina che scotta (da Allegri, gennaio 2014, in avanti c'è stata una strage: in sequenza si sono bruciati Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi, Montella e da ultimo Rino, ndr). Durante le 75 presenze in Toscana ha realizzato appena 2 gol: non è di quelli che danno l'assalto all'area di rigore altrui insomma. Bennacer ha seguito lo stesso percorso fatto qualche settimana prima da Krunic, altro centrocampista, anche lui proveniente dall'Empoli che, a scanso di equivoci, nel recente torneo è retrocesso. La battuta è inevitabile: vogliono rifare l'Empoli? La risposta, meditata, è un'altra: sono alla ricerca di calciatori sintonizzati con le idee e la filosofia di gioco di Giampaolo. Nel passato remoto del primo Milan berlusconiano, l'avvento di un debuttante come Arrigo Sacchi, fu scandito anche in quel caso dall'acquisto di qualche elemento proveniente dal Parma. A Milanello sbarcarono Mussi e Bianchi, due terzini, e Bortolazzi ma poi giocarono sempre e soltanto Tassotti, Maldini e Ancelotti com'era d'altro canto inevitabile considerato il tasso tecnico degli ultimi tre. Può darsi che Krunic e Bennacer siano le rivelazioni del prossimo torneo, può darsi appunto. Nel frattempo il Milan che prende forma non è quello immaginato da Fabio Capello («devono prendere giocatori da Milan») e ancor meno dai tifosi il cui gradimento è misurabile con le adesioni tiepide alla campagna abbonamenti. Suggeriscono taluni: con la stessa cifra spesa per i due empolesi si poteva riscattare Bakayoko. È vero che ci sono i vincoli del FFP da rispettare, è vero che le previste plusvalenze tardano a prendere consistenza, è vero che il mercato è lungo, ma il Milan ha bisogno d'altro per riaccendere l'entusiasmo del suo popolo.

Persino le voci, ribadite, di un incontro dei dirigenti (non Elliott) con i rappresentanti del fondo qatariota lasciano indifferenti.

Commenti