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In Europa il Var non basterebbe Via certi arbitri

In Europa il Var non basterebbe  Via certi  arbitri

Una originale corrente di pensiero sostiene che la Juventus paghi, a livello internazionale, le pene che lei stessa fa pagare alle compatriote della serie A. Lo stesso si potrebbe supporre del Real Madrid, club caudillo in Spagna, che però se ne fotte e porta a casa tredici coppe dei campioni. In verità il calcio non respira questo smog che invece ammorba le teste di tifosi e giornalisti, il campo ha la sua legge, spesso maligna, spesso negativa per chi perde, a volte sfacciatamente agevolata per chi alza il trofeo e la fa franca per un rigore o una espulsione. La Juventus di Valencia ha vinto come doveva ma soprattutto come ha saputo e voluto vincere. Ha battuto la jella che l'ha privata di Khedira, ha reagito alla espulsione di Ronaldo, ha sofferto per la pigrizia di un paio di uomini non ancora al meglio (Mandzukic e Alex Sandro), si è comportata come deve una grande squadra ed è questo il suo dato distintivo, gruppo e squadra. C'è una fotografia che riassume e spiega il senso del football in casa juventina: Cristiano Ronaldo è quasi acculato sul prato del Mestalla, sbalestrato dal cartellino rosso, lo soccorrono e lo rialzano da terra Mandzukic, Chiellini, Bonucci e Bernardeschi, sono lì non come badanti ma come sodali, come colleghi, come compagni di spogliatoio, di maglia e di sacrificio. Gli illustri Adani&Trevisan l'avrebbero definita garra charrua? Non credo, trattasi di semplice attaccamento, fidelizzazione, grinta, determinazione che fanno di un gruppo una squadra e che, nel caso di Valencia, servono a spiegare la prestazione della Juventus in inferiorità numerica. La vittoria, prevista e prevedibile, scavalca le solite teorie miserabili, si può vincere senza dare spettacolo tecnico ma con l'attenzione e la lucidità che hanno segnato il calcio italiano in un secolo di storia, prima dell'avvento degli spacciatori di fake-football. Allegri è stato perfetto nella gestione dell'emergenza, qualche superficiale o ignorante in tattica, avrebbe suggerito l'inserimento di Dybala dopo l'uscita di Cristiano Ronaldo ma l'allenatore ha capito che nulla andava modificato, con un attaccante in meno la squadra si sarebbe organizzata alla bisogna, come è stato. Il resto, il complotto Uefa, il Var richiesto da Agnelli ma respinto da alcuni club (Real Madrid, che strano), resistono lo spazio di novanta minuti. La mediocrità generale degli arbitri non corrisponde a un torneo di altissimo censo professionale e professionistico.

O si cambiano gli attori o nemmeno il Var, comunque necessario almeno nella seconda fase, riuscirà a migliorare i limiti di un Brych, di un Fritz, di un Marciniak e di chi è diventato protagonista di un evento che dovrebbe, invece, soltanto gestire a termine di regolamento.

Ma non è il caso di stupirsi: arbitri di calcio e giudici di legge sono i nuovi narcisi della cronaca quotidiana.

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