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F1, lo spumante batte lo champagne

L'Italia sorpassa la Francia sulle bollicine: Ferrari Trento doc verrà stappato fino al 2024

F1, lo spumante batte lo champagne

Dan Gurney si è guadagnato un posto nella storia della Formula 1 grazie a una bottiglia di champagne. Quella con cui spruzzò tutti dal podio di Le Mans dopo la vittoria ottenuta con la Ford nel 1967. Bagnò tutti, compagni, avversari, fotografi e anche Henry Ford II salito sul podio con la moglie. Non lo sapeva, ma con quel gesto stava inaugurando una tradizione. Mise il pollicione sul collo della bottiglia, agitò e servì tiepido addosso a tutti. Un anno prima Jo Siffert aveva bagnato tutti dallo stesso podio, ma non l'aveva fatto apposta. Gli era scappato il tappo. Dan Gurney invece ha introdotto quella che poi è diventata una routine. Senza saperlo e volerlo, dicono, ma non può essere un caso che si sia tenuto quella bottiglia sulla libreria dell'ufficio per tutta la vita. Oggi le bottiglie che bagnano la gloria dei piloti, quelle bollicine che andranno a spargersi sulla loro felicità, diventano italiane. Aspettando la Ferrari, potremo consolarci brindando con una bottiglia di Ferrari. Le bollicine italiane battono lo champagne nella corsa al podio della Formula 1 ed è la prima volta in 70 anni di storia del mondiale. Per i prossimi tre anni i piloti che saliranno sul podio dei gran premi riceveranno una Jéroboam di Trento doc, lo spumante che da anni bagna le imprese italiane in giro per il mondo. Fondate nel 1902 da Giulio Ferrari, le Cantine Ferrari oggi si preparano a invadere il mondo dopo aver fatto brindare atleti e squadre italiane. Dal calcio alle Olimpiadi, dalla coppa dei campioni di basket allo sci, fino alla coppa America con Luna Rossa. Le Cantine Ferrari sono legate allo sport da sempre. In Formula 1 avevano già fatto festeggiare il vincitore del Gp d'Italia Monza all'inizio degli anni Ottanta, ma ora diventano per tre anni fornitore ufficiale del circus. Un altro successo del made in Italy dopo Pirelli che fornisce le gomme e Brembo che realizza la maggior parte dei freni. Orgogli italiani, come riconosce Stefano Domenicali che oggi è il ceo della Formula 1. «Quando sono entrato in carica l'accordo era già stato firmato. Non vediamo l'ora di iniziare a lavorare insieme per migliorare l'esperienza dei nostri fan sia per quanto riguarda le celebrazioni sul podio che nell'ospitalità. Ferrari Trento è stato sinonimo di eccellenza italiana», ha detto Domenicali che poi ha indirettamente confermato che quest'anno avremo tre sprint race al sabato, ma che le celebrazioni principali resteranno quelle della gara della domenica.

«Se è vero che Ferrari Trento è ambasciatore dell'arte di vivere italiana, possiamo dire che lo stile italiano sale sul podio della Formula 1», ha detto Matteo Lunelli, ceo e presidente di Ferrari Trento. In un momento di crisi ha mandato un segnale importante: «Abbiamo deciso di intraprendere questo progetto ambizioso, nonostante il difficile momento storico, come segno di fiducia nel futuro». In Bahrain, nella prima gara dell'anno, non ci saranno bollicine italiane, ma acqua di rose frizzante in osservanza delle leggi locali (un po' come quando la Williams per non turbare il suo sponsor saudita faceva brindare i piloti con il latte). Il primo brindisi vero con il blanc de blanc Ferrari è così in calendario a Imola il 18 aprile.

Cin cin.

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