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Fatto lui, bisogna fare gli italiani ... che giocano

Fatto lui, bisogna fare gli italiani ... che giocano

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Fatto lui, bisogna fare gli italiani ... che giocano

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Fatto il ct, bisogna fare l'Italia. E il campionato che inizia dice ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che sarà impresa ardua. Una manciata i titolari «azzurrabili» oltre ai soliti noti in una serie A che inizia dopo un'estate tribolata. Dal caso San Siro che ha sancito quanto sia difficile fare stadi in Italia, e a questo punto solo l'Europeo 2032 in collaborazione con la Turchia potrà dare una svolta all'impiantistica derelitta, alle grottesche vicende regolamentari che hanno messo a dura prova il sistema federale (dal Lecco in giù). Fino alla fuga di ferragosto dalla panchina della Nazionale, inventata da Roberto Mancini che ha ridotto definitivamente in macerie un movimento messo a dura prova da due esclusioni mondiali e illuso dal capolavoro europeo. Si parte da quel che resta del progetto dell'ex Ct, che tanto parlava di talenti e ragazzi. Eppure è stata anche l'estate in cui le nazionali giovanili hanno centrato la finale mondiale Under 20 e vinto il titolo europeo Under 19. Non si direbbe. Nelle probabili formazioni, anche del fantacalcio, uno solo di quei protagonisti parte titolare sulla carta: Baldanzi a Empoli. In Europa a quell'età non sono pochi quelli che vantano presenze in Champions, campionati vinti non da comparse. E non sarà un caso che l'unico flop sia arrivato dai baby più grandi, quelli dell'Under 21 dove il solo Tonali aveva un profilo internazionale. Come a dire: cresciamo talenti, giocatori ma al momento del grande passo li mettiamo da parte. Manca il coraggio: dietro la scrivania e in panchina. Lo si dice da troppi anni, diventa quasi una supplica a club e allenatori: fate giocare gli italiani. Ma anche i protagonisti dovranno essere bravi a riempire un vuoto generazionale prolungato: a facilitare le cose un mercato low cost che non sembra aver regalato fenomeni. Chiamata per Frattesi all'Inter, Rovella alla Lazio e Scalvini all'Atalanta. Ma soprattutto si chiede al campionato un numero nove per un'Italia rimasta ferma a Immobile. Tra ritorni e novità. La cura Gasp per Scamacca, Lucca a Udine e il Genoa per l'oriundo Retegui. A Torino derby di giovani incompiuti tra Pellegri e Kean.

Servono gol per dimenticare un'estate di fughe e tribunali.

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