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La favola dell'Italvolley, da squadra a squadrone grazie a un elettrochoc

Da ct Berruto a Blengini. Il grande gruppo c'era, andava rimescolato E domani c'è la Slovenia di Giani: può centrare la terza finale di fila

La favola dell'Italvolley, da squadra a squadrone grazie a un elettrochoc

A Mauro Berruto resterà per sempre un dubbio. Avesse pazientato, resistito alla voglia di dare le dimissioni, o comunque si fosse opposto al desiderio del presidente Carlo Magri di liquidarlo, con Osmany Juantorena avrebbe ripreso a vincere lui?

Ecco, era stato sul podio in 7 manifestazioni internazionali, con l'Italia, al mondiale andò male (13°), ma nella World league aveva sfiorato la semifinale, nonostante avesse epurato Travica e Zaytsev (più le riserve Sabbi e Randazzo), per quell'uscita notturna. C'era un pizzico di fronda interna, il capitano era Birarelli, Travica nel lustro con Berruto aveva preteso di essere titolare indiscusso, addirittura ottenne la fascia, poi tutto è imploso. Anche perché Giannelli a 19 anni è già più bravo e l'ex ct l'aveva lanciato titolare per primo, nelle settimane della maturità.

Per Blengini il compito non era poi impossibile, perché ha reinserito Zaytsev, sempre trascinatore, ma spostato a opposto, dove Vettori ha perso lo smalto di due anni fa. È come nel calcio passare da ala a centravanti, così il russo nato a Spoleto sprigiona la potenza del braccio: in attacco, al servizio e persino a muro. E poi si gasa. Come Filippo Lanza, timido al mondiale di Polonia ma in progresso, come secondo schiacciatore. In trance agonistica a Busto, contro i russi. Altissimi, purissimi come talento, ma per nulla levissimi, ovvero mai frizzanti.

A tratti sprizza energia il cubano Osmany Juantorena, italiano per matrimonio. Tre stagioni fa era il miglior schiacciatore al mondo, a 30 anni ha le ginocchia acciaccate ma carisma. In attacco è continuo, in ricezione discreto. «E gli ho chiesto di aggiungere qualcosa in difesa», spiega il ct. Che al centro ha ripescato Simone Buti, 32enne capitano per l'infortunio a Birarelli. Vinse il primo argento europeo con Berruto, nel 2011, tornò per il bronzo in World league dell'anno scorso, a Firenze. Nei primi tempi è una sicurezza, più che a muro. Accanto è tornato Matteo Piano, quattro medaglie con il ciclo precedente, uscito dalle ultime scelte di Berruto. Gli preferiva gli occhi spiritati di Anzani, adesso sempre in panchina. Cambiate due seconde linee: il vice palleggiatore è Sottile, rientrato dopo un decennio perché semifinalista scudetto a Latina con Blengini, e l'altro libero Rossini, che in verità entra come fosse uno schiacciatore-ricevitore, quando la difesa va in crisi.

Blengini insiste tanto sui titolari, motiva distendendo i nervi con le metafore. Non si fosse piazzato tra le prime 4 in coppa del mondo o in questo Europeo sarebbe stato affiancato da un ct più esperto, azzeccata la qualificazione olimpica al primo colpo, se domenica arrivasse l'oro atteso da 10 anni dovrebbe essere confermato per il prossimo quadriennio, prima di Rio 2016. Perché questa nazionale piace, a Torino e a Busto era accompagnata da un pubblico degno del mondiale femminile di un anno fa, è alla dodicesima semifinale nelle ultime 14 edizioni e già qualificata per Polonia '17, ma ora può raggiungere la terza finale di fila.

Domani, a Sofia, alle 16,45 italiane c'è la semifinale con la Slovenia di Andrea Giani, primatista di presenze (474), tre volte iridato e già vice di Berruto. Ha battuto la Polonia, 16-14 al quinto, ma in fondo l'Italia aveva regolato i campioni del mondo in 4 set, nella sfida chiave per la qualificazione a cinque cerchi. Al massimo gli sloveni erano stati noni, restano l'avversaria più comoda. Alle 19,45 l'altra semifinale è più incerta, la Bulgaria gioca in casa. Di fronte ha la Francia dei Tillie, mai vittoriosa nel continente eppure fresca del primo oro, in World league. Superata la Serbia, les enfants terribles hanno mimato una mischia, come fossero rugbysti. A Torino erano sotto 2-0, bastava elevare appena muro e ricezione per non farli vincere al tiebreak.

Magari domenica potrebbe finire al contrario.

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