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La favola del Kosovo: imbattuto da due anni, ora sfida l'Inghilterra

La piccola nazionale balcanica è la vera sorpresa delle qualificazioni agli Europei 2020. Non perde una partita ufficiale da quasi due anni e martedì sera giocherà nella tana dell'Inghilterra. Gli ultimi arrivati contro gli "inventori del gioco"

La favola del Kosovo: imbattuto da due anni, ora sfida l'Inghilterra

Era il 9 ottobre 2017 quando la nazionale di calcio del Kosovo, la più giovane d'Europa essendo nata di fatto nel 2014, perdeva 2-0 in casa dell'Islanda. Nessuno avrebbe potuto immaginare che quella sconfitta avrebbe dato inizio a una straordinaria striscia di imbattibilità. Degli islandesi, protagonisti di un exploit che li ha trascinati prima agli Europei 2016 e poi ai Mondiali di Russia 2018? Nient'affatto: dei kosovari. Che, da quasi due anni, non perdono una partita ufficiale. 6 vittorie e 5 pareggi, il ruolino di marcia iniziato in Nations League e proseguito poi nelle qualificazioni ai prossimi Europei del 2020, dove la piccola nazionale balcanica potrebbe clamorosamente arrivare.

Kosovo, tra calcio e politica

Clamorosamente, sì. Ma solo fino a un certo punto. Perché il Kosovo, che stasera affronterà l'Inghilterra, è quanto di meglio possa offrire il calcio minore europeo. Gioventù, tecnica, identità e lavoro: sono queste le peculiarità dei ragazzi che rappresentano il minuscolo Paese stretto tra Macedonia, Montenegro, Albania e Serbia, in una regione dove il racconto calcistico si mescola da sempre a quello politico. E in cui il tackle, più che scivolato, è etnico. Viene spontaneo pensare alla guerra del Kosovo di fine anni Novanta. Da una parte la Jugoslavia che sarebbe diventata Serbia, dall'altra una coalizione internazionale che ancora oggi mantiene le sue truppe a Pristina per disinnescare ogni giorno la bomba latente dello scontro tra l'etnia serba e quella albanese. Prima che nascesse la nazionale kosovara, i giocatori nati in questo piccolo territorio di 1,8 milioni di abitanti giocavano con la rappresentativa di Tirana. Qualcuno di loro, come il secondo portiere del Torino, Samir Ujkani, è tornato a casa. Vestendo la maglia dei "dardani", questo il soprannome dei giocatori kosovari, dal nome della tribù illirica che combatté a lungo le truppe macedoni guidate da Alessandro il Grande. La squadra, come detto, è imbattuta da 11 partite ufficiali (15 con le amichevoli). La vittoria più prestigiosa? Il 2-1 alla Repubblica Ceca che ha fatto balzare la nazionale allenata dal c.t. svizzero Challandes al secondo posto del Gruppo A di qualificazione ai prossimi Europei, dietro all'inarrivabile - chissà... - Inghilterra.

Questa sera, toccherà proprio alla nazionale dei Tre Leoni ospitare il Kosovo al St. Mary's di Southampton. Da una parte gli ultimi arrivati, dall'altra gli inventori del gioco. Gli "italiani" Ujkani (Toro), Rrahmani (Verona) e Berisha (Lazio) contro Kane, Sterling e Rashford.

Indipendentemente da quello che sarà il risultato finale, il piccolo Kosovo ha già vinto.

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