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Fede, Picci & Co. Quando il ritiro è tabù

Chi forse non smette e chi torna dopo i 40. L'età diventa solo una sfida

Fede, Picci & Co. Quando il ritiro è tabù

Senza scomodare Dante, uno che ha fatto scuola, come dubitare che tempo perduto mai non si riacquista? Il bello dello sport non è solo vincere, o partecipare vabbè, ma confrontarsi con questa regola di vita che accomuna campioni e meno dotati. Battersi contro l'insostenibile leggerezza dell'età che avanza e non aspetta. Non disperdere la magia che si vorrebbe senza limite (d'età). Ce lo stanno ricordando Federica Pellegrini, Francesca Piccinini e mamma Tania Cagnotto.

Federica sta preparando le Olimpiadi: saranno le ultime, chiuderò così, raccontava. Trentuno anni sono già un limite per un nuotatore. Ma chissà se davvero quello è il limite? Tempo perduto mai non si riacquista ed oggi la nostra sta cambiando versione: magari i mondiali di Roma 2022 (il suo patron Malagò sa essere convincente) e che altro... Mai dire mai, ci dice. E tutti felici e in attesa. Francesca Piccinini si è ritirata quattro mesi fa ed è pronta, a 41 anni, a ributtarsi sotto rete: il senso della sfida e del divertimento, racconta lei che riparte da Busto Arsizio e chissà se un aereo per Tokyo... Infine Tania: dopo il ritiro del 2017 ha messo al mondo Maya ed ora, a 34 anni, ci sta riprovando nel ruolo di mamma volante con vista olimpica.

L'insostenibile peso del dirsi addio, l'impossibilità di lasciare spazio anche ad un solo rimpianto, interessi economici, la ragione nel sostenere che oggi la vita atletica è più lunga, tutto questo miscela entusiasmo e incredulità, convinzione e narcisismo. Non vuole mollare Valentino Rossi. I campioni non vanno oppure ritornano: Michael Jordan è nel guinness del vai e vieni. S'aggrappano all'età? No, qualche volta alla fede del SuperIo, oppure al giocattolo che vorresti mai si rompesse.

Pensiamo a Niki Lauda e Michael Schumacher, Bjorn Borg e Martina Navratilova tornata per arrendersi solo ai suoi 50 anni, ma pure a George Foreman riapparso per essere campione del mondo dei massimi a 45 anni. Johan Cruijff si ritirò a 31 anni e a 34 fece l'ultimo giro con l'Ajax. Yury Chechi vinse il bronzo ad Atene 2004, a 35 anni, dopo aver lasciato nel 1997.

Nello sport la vecchiaia è un ospite inopportuno, certo, ma tutto vale per una sfida.

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