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Fenati torna a parlare: "Fossi un super buono farei parte del clero"

Romano Fenati ha detto di aver chiuso con il motomondiale ma ha provato comunque a trovare una giustificazione al suo gesto folle: "Chi non fa mai qualcosa di stupido sarebbe un super buono. Ma se così fosse non farei il pilota ma sarei del clero"

Fenati torna a parlare: "Fossi un super buono farei parte del clero"

Romano Fenati sta vivendo il momento più duro e difficile della sua vita. Il gesto folle commesso durante il gran premio di Misano nei confronti del giovane collega Manzi gli è costato caro dato che il suo team di Moto2 l'ha subito licenziato, così come la MV Augusta che l'avrebbe messo sotto contratto dal 2019. Il classe '96 è stato anche fortunato dato che Manzi non è caduto dalla moto e non ha subito gravi conseguenze. L'ormai ex centauro ascolano ai microfoni della Gazzetta dello Sport aveva provato giustificarsi per il suo gesto folle: "Le due gare di squalifica sono state una decisione giusta, ma non esiste chi riesce sempre a mantenere la calma. Chi non fa mai qualcosa di stupido sarebbe un super buono. Ma se così fosse non farei il pilota ma sarei del clero".

Fenati ha poi corretto il tiro chiedendo scusa per non essere stato uomo. Ai microfoni della Repubblica, però, il 22enne ha dichiarato di aver chiuso con il mondo delle corse: "Col motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più. Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti. Però...Volete vedere il mio casco e la tuta? C’è una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. L’ultima volta lo aveva fatto 500 metri prima, allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere cattivo come te. E magari finalmente capirai cosa significa. Però non ho mai pensato di fargli male, giuro".

La mamma di Fenati ha subito ammesso il brutto gesto del figlio ma ha trovato ingiustificate le minacce di morte ricevute. Anche in questo caso l'ormai ex pilota di moto ha voluto dire la sua: "Vi sembra normale tutta questa ondata di odio? A me, no. Quest’anno avevo chiesto a Stefano Bedon, che mi è sempre stato vicino, di includere nel contratto una clausola di rescissione a patto di non andare in nessuna altra squadra. Penso sia arrivato il momento: è finita, addio. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo.

E allora, meglio dire addio. Per sempre"

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