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Ferrari, lo Schumi style è il rimedio sbagliato dopo l'uragano Leclerc

Da verificare i "danni" della rivalità tra Vettel e il monegasco. Ma tornare alla prima guida...

Ferrari, lo Schumi style è il rimedio sbagliato dopo l'uragano Leclerc

Ci sono tifoni e uragani. Il tifone Hagibis sta sconvolgendo la vita del Giappone e dello sport. L'uragano Charles sta portando lo scompiglio in casa Ferrari. Chi creerà più scompiglio lo scopriremo solo vivendo. Per ora Hagibis, dopo aver stravolto il mondiale di rugby, ha azzerato il sabato del Gran premio a Suzuka rimandando le qualifiche a domattina, poche ore prima della gara. Se non se ne andrà in fretta salteranno anche le qualifiche e lo schieramento di partenza verrà stilato sulla base dei risultati delle FP2 con Bottas davanti a Hamilton e Verstappen e Leclerc davanti a Vettel. Ma non azzardatevi a chiamarla pole position... Era già capitato due volte di veder rimandate le qualifiche alla domenica mattina in Giappone. Nel 2004 Schumi si prese pole e gara in un giorno, nel 2010 si prese tutto Vettel (che non era ancora vestito di rosso). Quello del 2004 è anche l'ultimo successo ferrarista sulla pista di casa Honda che dal 2014 è monopolio Mercedes. Le prime prove ci raccontano di una Mercedes più in palla, soprattutto in assetto gara e di una Red Bull rivitalizzata Honda in palla, ma vedrete che dal remote garage ferrarista, al riparo da ogni tifone, arriverà qualche buona indicazione per rivedere le Rosse competitive come nelle ultime uscite stagionali.

Piuttosto sarà curioso vedere quanti danni ha seminato all'interno della squadra l'uragano Charles. A parole Vettel e Leclerc fanno i bravi ragazzi, ma assomigliano tanto a quegli alunni che danno fuoco alla classe appena la maestra si distrae un attimo. Lo faceva anche Alberto Ascari che una volta diede fuoco alla barbetta di un professore. Questa volta a dar fuoco alla rivalità con il suo compagno di squadra, quattro volte campione del mondo, è Charles Leclerc, il ragazzino che sta facendo innamorare i ferraristi (e non solo). Vettel si è preso una lavata di capo da Binotto e ha dovuto ammettere pubblicamente di aver sbagliato a non rispettare gli ordini di scuderia in Russia. A parole tra i due litiganti sarebbe tornata la pace. Ma per quanto? La coppia Ferrari è per forza di cosa una coppia destinata a scoppiare soprattutto se l'anno prossimo la squadra sarà in lotta per il titolo. Per Mattia Binotto non sarà semplice far capire che prima viene l'interesse della Ferrari, poi quello dei singoli.

Ma tornare a una Ferrari Schumacher Style con una prima guida e un gregario (nonostante quello che racconta Todt) sarebbe un errore. Per battere la Mercedes ci vogliono due punte che giochino insieme, che giochino per la squadra, che sappiano gioire anche se il gol lo segna il compagno. Aspettando il passaggio del ciclone, Binotto dovrà mettere gli argini all'uragano che ha spalancato le serrande del box ferrarista. A Maranello si aspettavano un Leclerc forte, ma probabilmente non così forte fin dalla prima stagione. «È un problema che è bello avere», ha sempre dichiarato Binotto fin dall'alba della stagione.

Ma adesso non si potrà più sbagliare perché i ragazzacci stanno entrando in una stanza piena di cristalli.

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