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È la festa dello zero Viola e Genoa si salvano guardando il tabellone

Le uniche emozioni arrivano dai gol interisti Montella e Prandelli salvi col minimo sforzo

È la festa dello zero Viola e Genoa si salvano guardando il tabellone

Firenze Fiorentina e Genoa non hanno giocato, non avevano la forza, neppure la voglia. Il terrore correva sul filo, nessun desiderio di rischiare: unica preoccupazione attendere gli sviluppi di Inter-Empoli e così alla fine la cosa più interessante è stato seguire a distanza l'altalena di San Siro per capire quale reazione avrebbero avuto i giocatori al Franchi. Viola e rossoblù salvi: i secondi a pari merito con l'Empoli ma in vantaggio negli scontri diretti. Cala il sipario su una stagione vergognosa della Fiorentina: partita per andare in Europa e salvatasi a fatica all'ultimo tentativo dopo una serie di errori incredibili. Montella, ieri squalificato, in 8 partite ufficiali non ha mai vinto ottenendo solo due pareggi e 534 minuti di digiuno dal gol. Per Chiesa la centesima maglia in serie A sarà probabilmente l'ultima viola. Cesare Prandelli, amatissimo da Firenze, ha centrato l'obiettivo e un piccolo record: il Grifone arriva a 13 campionati consecutivi in serie A.

Firenze è frastornata. Le prossime saranno ore decisive: oggi potrebbe essere il giorno dell'annuncio ufficiale di un preliminare di acquisto della Fiorentina da parte di Rocco Commisso, tycoon calabro-americano. Trattativa che dovrà essere perfezionata in 15 giorni. Fino ad ora bocche cucite in casa viola, nonostante la presenza nel week-end dei fratelli Della Valle, giunti al capezzale della squadra in un frangente così delicato, ma assenti allo stadio. In tribuna Joe Barone braccio destro di Commisso. Firenze brucia di rabbia nei confronti della proprietà e l'avvento di Commisso sarebbe per molti una liberazione. Quella di ieri sera potrebbe essere stata l'ultima partita da proprietari del club, dopo 17 anni di alti e bassi: sette partecipazioni continentali tra Europa League e Champions, due semifinali di Coppa Uefa/Europa League, una finale di Coppa Italia, ma anche stagioni anonime, giocatori improbabili, e tre salvezze al fotofinish.

Primo tempo di paura, passo lento, gioco orizzontale ad attendere (invano) notizie da Milano. Unico squillo del Genoa, una punizione laterale di Veloso con Lafont costretto a respingere di piede il pallone velenoso sbucato nel traffico. I viola appena di più, nel deserto del gioco: Muriel, un tiro di Chiesa, entrambi parati e poi un tentativo ancora del colombiano deviato in corner. Il nulla cosmico.

La partita dopo l'intervallo prosegue stancamente, con ritmo dopolavoristico. Alle 21,47 Keita porta in vantaggio l'Inter, condanna l'Empoli e abbassa ancora i giri di Fiorentina e Genoa. Alle 22,12 a Milano pareggia l'Empoli, che torna in A e manda il Genoa in B. La sfida finalmente si accende, Chiesa ci provato, ma Radu para. Il Genoa si rialza a caccia del gol salvezza. Alle 22,17 Nainggolan riporta sopra l'Inter, boato dei 3mila tifosi rossoblù e Genoa di nuovo con la testa sopra l'acqua. Finisce con i rossoblu pazzi di gioia e il Franchi a coprire di scherno la Fiorentina, la società e la loro annata da vergogna.

«Fate ridere, fate ridere», il coro della Fiesole alla squadra viola.

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