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Francia: la tassa sui super ricchi è anche per i calciatori

La superimposta del 75% prevista dal governo Hollande va a colpire anche il mondo del pallone. Giocatori e squadre sono avvisate (e tassate)

Francia: la tassa sui super ricchi è anche per i calciatori

La tassa del 75% sul reddito dei super ricchi francesi sarà applicata anche ai calciatori. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro Jean-Marc Ayrault: "Il nuovo sistema fiscale sarà applicato a tutte le aziende che corrispondono retribuzioni superiori al milione di euro". La precisazione è arrivata puntuale dopo la richiesta di alcuni club di calcio francesi di essere esentati dall’applicazione dell’imposta. Esisto negativo.
Di recente il governo socialista ha fatto sapere che sposterà la supertassa a carico delle aziende e non più direttamente sulle persone fisiche, poiché questo è stato considerato incostituzionale. L’imposta del 75% sui redditi superiori al milione di euro è uno dei capisaldi del programma del presidente Francois Hollande e ha già innescato una serie di forti polemiche, su tutte quella dall’attore Gerard Depardieu che, per protesta, ha preso la cittadinanza russa. Tra i maggiori critici, ovviamente, anche i patron dei club calcistici, che temono una fuga dalla Francia delle superstar di nuovissima importazione come Ibrahimovic.
ll capo della federcalcio francese, Noel Le Graet, aveva dichiarato al quotidiano Le Parisien che l’imposta non sarebbe stata applicata ai club di calcio: "Il primo ministro - diceva Le Graet - al quale ho posto la questione, è stato chiaro dicendo che solo le grandi aziende saranno tassate, mentre i club di calcio vengono considerate aziende medio-piccole e non incapperanno, dunque, nell’imposta del 75%".
L’ufficio di Ayrault, tuttavia, ha riferito che il primo ministro si è incontrato con Le Graet in dicembre, prima che il piano fiscale venisse cambiato, e che non si era parlato della questione.

Il nuovo dispositivo fiscale riguarderà dunque tutte le imprese "ricordando che si tratta di un contributo straordinario, che risponde a una situazione eccezionale del nostro Paese in materia di indebitamento".

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