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Frappart, allez la France e i rigori dicono Liverpool

La prima donna a dirigere una finale Uefa promossa a pieni voti: scelte giuste e personalità

Frappart, allez la France e i rigori dicono Liverpool

Sembrava un arbitro di lungo corso, non una principessa al ballo delle debuttanti. Un'occhiata alla gambe non poteva mancare. Suvvia! Ma poi la gialla divisa, solcata solo da calzoncini neri prima di arrivare ai calzettoni giallo fendinebbia, non consentiva voli di fantasia: non proprio un abito da sera con tanto di scollature. Anche se, innegabile, è stata serata da gran galà.

E lei, l'arbitro Stephanie Frappart si è adeguata: quello sfilare al centro del campo prima della partita era una sorta di saluto, in compagnia delle due assistenti, unici vezzi un cerchietto in testa e la coda di cavallo di Manuela Nicolosi, romana di Francia, guardalinee in compagnia dell'irlandese Michelle O'Neal. Tutte molto brave nel pescare i visi del gioco e del fuorigioco che solo occhi superconcentrati potevano distinguere.

Diverso per Stephanie che prima di entrare in campo ha liberato un sorriso che voleva essere amuleto contro le tensioni. Era il momento di passare ai fatti dopo aver percorso una storia sua e il perimetro del campo a testa alta, occhi curiosi e attenti, petto in fuori quasi a prendere le misure di tutti in un tempio intriso di maschilismo. Una donna nella corrida di un derby inglese (Liverpool-Chelsea), per la prima volta assurto a finale di Supercoppa e vinto, ai rigori dal Liverpool, decisivo l'errore di Abraham: un branco di maschietti tenuti a bada dal fischietto fra le labbra di madame l'arbitre, che puoi anche chiamare monsieur ma ti dice che il mondo è cambiato. Sfida nella sfida a Istanbul, terra di Turchia: non proprio un mondo generoso con l'Universo rosa.

Finalmente!, aveva detto Jurgen Klopp accogliendo la signora arbitro. Lo avrà detto anche dopo? Ma che brava! si saran detti i giocatori, dopo averne assaggiato la capacità di essere discreta e non protagonista. Certo, i preliminari (vabbè,dai!) del match lasciavan la sensazione di tre scolarette al primo giorno di scuola. Poi tutto è passato, anche i pensieri maschilisti. Stephanie correva vicina all'azione, un po' ingobbita come un mezzofondista rigido di spalle, ma lieve, tesa nel viso, precisa nel segnalare. Il primo fischio per un francese, Olivier Giroud, che poi sarà protagonista in ben altra forma. Serata da allez la France! Noblesse oblige! Lei in gol col fischietto in bocca, Giroud con la palla in gol al minuto 36. Azione da grande centravanti a ricordare che i campioni del mondo lasciano il segno.

Ed anche l'arbitro dei campioni del mondo: un gol annullato a Pulisic per fuorigioco, con conferma Var. Implacabile nell'assegnare il rigore al Chelsea (segnato da Jorginho) nei supplementari, sempre con conferma Var. Stephanie pronta ad indicare ai giocatori valutazioni prese con certezza palesata. Ma, intorno a lei, niente capannelli, niente mani alte. Prima ammonizione al minuto 78. Calciatori gentlemen? Forse. La partita ha dato una mano, spinto i giocatori all'autocontrollo.

E l'arbitro Frappart è stato senza trucco e senza inganno.

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