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La contromossa del Milan dopo lo "scandalo" dell'arbitro turco

Il club rossonero prepara un documento ufficiale da presentare all'Uefa per protestare contro l'arbitro Cakir

La contromossa del Milan dopo lo "scandalo" dell'arbitro turco

Il Milan non ci sta ed è pronto a farsi sentire ai piani alti del calcio europeo. Il club rossonero ha pronta una protesta ufficiale all'Uefa per la direzione di gara dell'arbitro turco Cüneyt Cakir in occasione della sfida di martedì sera, contro l'Atletico Madrid.

Lo ha rivelato La Gazzetta dello Sport, che ha evidenziato tutta l'amarezza della società di via Aldo Rossi, pronta a far valere le proprie ragioni per evitare che certe situazioni spiacevoli possano ripetere anche in futuro. Per primo era stato Stefano Pioli, a tuonare contro il fischietto turco, ai microfoni di Sky dopo un faccia a faccia, catturato dalle telecamere, appena arrivato il triplice fischio finale.

Almeno inizialmente la società aveva scelto la linea diplomatica. Il presidente Paolo Scaroni aveva evitato l’argomento arbitri, mostrando grande fiducia per le prossime gare: "Perdere è sempre doloroso, però mi porto dietro ottimismo e fiducia perché ho visto una bella squadra. Resto fiducioso anche per questo girone di Champions, perché ho visto una squadra che è in grado di battere chiunque". Poi l'inversione di rotta, dopo aver usato, a margine dell'evento "Restore the Music Milan", parole ironiche su quanto successo martedì sera al Meazza ("Avevo invitato gli arbitri a essere qui oggi, ma non li vedo"), Gordon Singer, figlio di Paul numero uno del Fondo Elliott, ha dato mandato ai legali rossoneri di inviare una protesta formale all'Uefa.

Parallelamente resta al vaglio dei vertici di Nyon, la posizione dell'arbitro Cakir. Le immagini sono eloquenti, è chiaramente Lemar a toccare la palla con la mano prima di Kalulu. Un errore di sicuro imperdonabile in tempi di Var e a questo proposito emergono chiaramente le responsabilità del varista Abdulkadir Bitigen, colpevole di non aver individuato le immagini migliori nonostante ne avesse tutto il tempo. Secondo l'Uefa, la mancanza dell'on-field review è davvero grave: per questo Cakir con ogni probabilità sarà fermato per un po' di tempo. Stessa sorte, per colpe ritenute ancora più gravi, toccherà anche al suo connazionale Bitigen.

La sospensione a Cakir ovviamente cambia poco o nulla per il Milan. Per i rossoneri in ballo, non ci sono solo gli obbiettivi sportivi, adesso con la squadra ancora ferma a zero punti, il traguardo degli ottavi di finale si fa ancora più complicato. Ma anche gli obbiettivi economici visto che fare strada in Champions porta con sè introiti maggiori. Senza dimenticare che ogni punto conquistato nella fase a gironi significa più soldi nelle casse del club. Valutazioni, che non possono che fare aumentare i rimpianti, per quanto accaduto martedì sera.

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