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Ganna pedala nel mito: 3°oro nell'inseguimento. Paternoster d'argento

Anche Plebani sale sul podio: è di bronzo La trentina, a lungo in testa, è 2ª nell'Omnium

Ganna pedala nel mito: 3°oro nell'inseguimento. Paternoster d'argento

Si prende il mondo Filippo Ganna. Se lo prende tutto, senza se e senza ma. Tramortisce tutti gli avversari, compreso il povero Domenic Weinstein, il tedesco che ha la sventura di trovarselo tra i pedali nella finalissima, e lo riduce a comparsa, lasciandolo ad oltre 7. Una prestazione sensazionale quella del gigante piemontese, che porta a tre i mondiali nella sua giovane carriera e lo proietta nella storia di questa specialità, che ha visto i tre mondali di Guido Messina e Leonardo Faggin, i due di Fausto Coppi e di Antonio Bevilacqua e quello di Francesco Moser. Una prova di forza pazzesca, che lo conduce a vincere il terzo titolo mondiale come anche Riviere e Wiggins, due autentici fuoriclasse del pedale. E a completare questa fantastica serata polacca, come se non bastasse, la medaglia di bronzo con Davide Plebani che nella finalina batte nettamente il russo Evtushenko, con il tempo di 4'14572. Due azzurri sul podio, come nel lontano 1947, quando salirono sul primo e secondo gradino del podio Coppi e Bevilacqua. Tempi alla mano sembrava una questione quasi scontata. Parte a razzo Filippo e dopo poco più di un km ha già un vantaggio di 2. Ai 2 km il margine lievita a 3. Devastante dall'inizio alla fine, sui 4 km ferma il cronometro sul tempo di 4'07992: terza prestazione mondiale di sempre.

Dopo un inizio di mondiale sfortunato (quartetto maschile tagliato fuori dal gioco medaglie per la caduta di Lamon, e ragazze solo quinte), le speranze di riscatto erano tutte riposte in Ganna. Super Pippo aveva nel mirino la quarta medaglia di fila nell'inseguimento, ma quello al quale più teneva era confermarsi campione del mondo per il secondo anno consecutivo, portando a tre le maglie iridate in quattro anni. Il gigante piemontese, che a Londra 2016 - a soli 19 anni e al debutto -, aprì la serie poi arricchita dall'argento di Hong Kong e dal secondo oro di un anno fa, ha sbaragliato il campo con una prova semplicemente strepitosa. Nelle qualificazioni il piemontese è semplicemente strepitoso. Fa registrare il miglior tempo (4'07456). Il suo record italiano (4'13607) è letteralmente sbriciolato e arriva a soli 2 decimi dal record del mondo fatto segnare lo scorso anno dall'americano del Nebraska Lambie. Bravissimo anche il coetaneo bergamasco (classe '96) Davide Plebani, che ha fatto registrare il terzo tempo (4'11764). Gloria anche per la predestinata Letizia Paternoster, stella di prima grandezza nel biennio junior (5 ori mondiali e 8 europei, ndr) un anno fa è tornata a casa con due bronzi al collo: quartetto e americana. Ieri la 19enne trentina ha lottato come un leone nell'omnium. Quattro gare in sei ore: scratch, tempo race, eliminazione e corsa a punti. Decisiva e avvincente l'ultima prova nella corsa a punti vinta dall'olandese Wild: per la trentina una bellissima medaglia d'argento.

Liam Bertazzo non va oltre al 5° posto nella corsa a punti, Francesco Lamon nel km da fermo ottiene un confortante quarto posto.

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