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Genoa, Preziosi ai tifosi: "Torno allo stadio, basta offese alla mia famiglia"

Enrico Preziosi tende una mano ai tifosi del Genoa: "Disposto a tornare al Marassi ma al primo insulto a me o alla mia famiglia me ne andrò"

Genoa, Preziosi ai tifosi: "Torno allo stadio, basta offese alla mia famiglia"

Enrico Preziosi è il numero uno del Genoa da oltre 16 anni: era il luglio del 2003, infatti, quando l'ex presidente di Como e Saronno decise di investire su una delle società storiche del calcio italiano. Ci sono state annate buone, soprattutto con Gian Piero Gasperini in panchina, mentre le ultime si stanno rivelando un'agonia più totale per i tifosi che hanno perso ormai da tempo e da anni la pazienza con il loro presidente.

La squadra naviga in brutte acque, occupa il penultimo posto insieme al Brescia di Eugenio Corini con soli 14 punti in classifica, con due punti di vantaggio sulla Spal ultima e con un punto di ritardo sul Lecce di Liverani che se finisse oggi il campionato si salverebbe mandato in B proprio il Grifone insieme alle Rondinelle e ai ferraresi. Il Genoa ha cambiato tre allenatori: è partito con Aurelio Andreazzoli, è transitato per Thiago Motta e ora è nelle mani di Davide Nicola che avrà il compito di condurre alla salvezza i rossoblù, un po' come fatto con il Crotone.

Preziosi nei mesi ha subito diversi insulti da parte della curva del Genoa che più di un anno fa "dedicò" uno striscione offensivo al presidente e alla figlia: "Enrico il Genoa, Paola i p...ini, famiglia Preziosi quanti quattrini". Non solo perché qualche tempo prima furono ancora più dui nei confronti del presidente: "Preziosi, anche tu morirai, il Genoa mai".

In questi anni il patron si è sentito spesso minacciato dalla curva che qualche giorno fa ha diffuso un comunicato dove si preannuncia la ripresa di una pesante contestazione nei suoi confronti. Preziosi ai microfoni del Secolo XIX ha voluto tendere la mano: "La faccia ce l'ho sempre messa. Tornare allo stadio? Non ho problemi, sarei disposto a farlo anche già da domenica ma solo se mi garantiscono che smettono di offendere me e la mia famiglia".

Preziosi ha poi continuato: "Lo sapete, la contestazione per i risultati deludenti nel calcio ci sta, ma gli insulti no. Se facciamo questo patto di non belligeranza, in questo momento delicato, sono pronto tornare al Ferraris. Ma al primo insulto mio o alla mia famiglia mi alzo e me ne vado. Altrimenti preferisco continuare a stare in silenzio lavorare. E poi se la mia presenza deve creare tensione preferisco evitare: vi sembra normale che devo essere scortato dalla DIGOS?".

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