Sport

Già finita l'avventura cinese Le mani di Elliott sul Milan

Entro dieci giorni il nuovo Cda ratificherà il passaggio Fuori tutti i consiglieri di Mr Li, confermato solo Fassone

Già finita l'avventura cinese Le mani di Elliott sul Milan

Da ieri Yonghong Li è ufficialmente fuori dal Milan. Dopo 15 mesi di discutibile gloria e di promesse mai onorate, si è conclusa la sua breve e tempestosa avventura di presidente e azionista del club un tempo il più titolato al mondo. Per vivere l'ebrezza della condizione si è lanciato in un affare gigantesco facendo il pieno di debiti (per un'operazione da 698 milioni complessivi) senza avere la garanzia di riuscire a onorarli. Adesso che anche il tempo supplementare è scaduto, dopo aver detto no a un paio di proposte americane, ha dovuto arrendersi all'avanzata del fondo Elliott e non sappiamo ancora quale sarà la sua ultima reazione. Di sicuro ricorrerà al tribunale del Lussemburgo per invalidare l'azione di Elliott e chiederà al fondo di partecipare alla plusvalenza in caso di rivendita per recuperare parte della cifra sborsata nell'aprile dello scorso anno (circa 400 milioni). La disperata missione londinese del suo braccio destro David Han Li (sotto pressione al punto da essere anche scoppiato a piangere, mentre il presidente è rimasto anche in questa occasione a casa), con l'assistenza di legali e la presenza di Marco Fassone, si è conclusa con un clamoroso buco nell'acqua.

Nuovo cda, fuori i cinesi, dentro altri italiani. Non ha trovato il famoso mister X che avrebbe dovuto risolvere, in un colpo solo, tutti i suoi problemi, i suoi ritardi e soprattutto le sue insolvenze contrattuali. Nella serata, rientrando a Milano per partecipare alla sagra paesana organizzata per presentare le maglie del nuovo sponsor, l'ad rossonero Fassone è rimasto con la bocca cucita sull'argomento. Con i suoi collaboratori ha esaminato subito la ricaduta dell'evento sul ricorso al Tas di Losanna che sarà esaminato il 19 luglio prossimo. La speranza è che, alla luce del clamoroso cambiamento (nuovo cda, uscita di scena dei cinesi, conferma solo dell'ad Fassone dell'attuale management operativo e solidità della nuova proprietà) le buone ragioni esposte dalla squadra degli avvocati schierati in Svizzera possa trovare accoglimento. È una speranza vana, naturalmente perché l'Uefa non ha mai gradito la presenza nel calcio dei fondi. La procedura avviata ieri dal fondo di Paul Singer avrà una durata tra 7 e 10 giorni per completare l'iter.

L'asso nella manica di Elliott è noto a tutti. Nel giro di 2-3 giorni è in grado di avviare la pratica per escutere il pegno delle azioni del Milan attraverso la società-veicolo Project RedBlack da presentare al tribunale di Lussemburgo, paese cui fa riferimento la società creata dal broker cinese per l'acquisto da Fininvest nell'aprile 2017. Ottenuto il via libera, il dossier può essere affidato al manager di fiducia Josh Swidler incaricato di convocare il cda del club entro al massimo una decina di giorni per convertire il credito in azioni e per immettere, poi, 150 milioni nelle casse rossonere al fine di finanziare le esigenze della prossima stagione.

Due le azioni realizzate in fase di preparazione dal gruppo di Paul Singer: 1) è stato cambiato il cda della Ross Champion Invesmente Lux, la holding lussemburghese che controlla il Milan con l'ingresso di tre nuovi membri del CdA. Due italiani e un ungherese, diritto quest'ultimo sancito dall'articolo 6.4 dello statuto che gli consente poi di valutare le offerte per il Milan stesso; 2) nel caso di una battaglia legale da ingaggiare con Yonghong Li, ha incaricato lo studio legale K&L Gates di studiare la strategia da utilizzare per il probabile contenzioso seguito alla rottura del covenant, il mancato rimborso dei 32 milioni di euro cioè. Nello scenario futuro ipotizzato da Elliott nel caso di acquisizione diretta del Milan, c'è posto anche per il cambio del gruppo dirigente che negli ultimi 15 mesi ha guidato le sorti del club di via Aldo Rossi, il ticket Fassone-Mirabelli.

Tra i nomi circolati ieri c'è quello di Giorgio Furlani, portfolio manager Elliott in Italia e tifoso rossonero.

Commenti