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Giampaolo inizia il derby: "Milan in ritardo? Io mi fido dei dirigenti"

Il giorno dopo l'uscita del collega interista sceglie un altro approccio: «Del mercato parlo col club»

Giampaolo inizia il derby: "Milan in ritardo? Io mi fido dei dirigenti"

Avete presente l'intemerata di Antonio Conte da Singapore sul mercato «troppo lento» dell'Inter, «specie in uscita»? Bene: Marco Giampaolo, prima di volare a Boston, ieri all'ora di pranzo, ha scelto il registro opposto. Prima di giocare il derby autentico sul prato di San Siro, e di costruire un team al momento d'indecifrabile valore, ha cavalcato l'ottimismo misurato e firmato un paio di cambiali di credito per i suoi dirigenti, rimasti a casa Milan, per occuparsi di mercato. «In questi primi giorni abbiamo svolto un ottimo lavoro» è cominciato così il primo bilancio di Giampaolo rossonero, nuova divisa blu, camicia bianca e occhialoni scuri, in partenza dall'aeroporto della Malpensa. «Ho trovato calciatori curiosi, con alto livello di professionalità, le strutture di Milanello straordinarie e il personale fantastico: siamo ancora in luna di miele» la prima riflessione che segnala un dato interessante: milanisti curiosi di capire e vedere all'opera il nuovo tecnico e in particolare i suoi allenamenti di cui si favoleggia molto. Poi c'è il mercato che langue, anche in uscita. E qui Giampaolo imbocca un sentiero diverso rispetto a quello di Conte. «Il tempo è una questione che accomuna tutti i colleghi. Al Milan abbiamo dirigenti di qualità e competenti, tocca a loro lavorare. Certo, sarebbe meglio lavorare subito col gruppo completo ma non mi lamento e qualsiasi discussione sarà affrontata all'interno del club» la spiegazione che segnala un'altra distanza dal dirimpettaio: i panni, eventualmente sporchi, vanno lavati in famiglia.

C'è di più. C'è per esempio quasi una sintonia perfetta con le parole di Silvio Berlusconi a proposito di Suso, pronunciate in quel di Lugano giovedì. «Suso ha fatto bene da tre-quartista, mi ha dato grande disponibilità, è uno forte, sono soddisfatto di lui» il giudizio di Giampaolo che può sembrare una promozione assoluta dello spagnolo e invece deve tener conto degli sviluppi di mercato, alle viste una probabile cessione (alla Roma). «Dovete parlarne con i dirigenti, io alleno 22 giocatori di cui 8 primavera (tra questi anche il figlio di Maldini, ndr)» sottolinea come a sottrarsi appunto a giudizi che possano intralciare il lavoro di Boban, Maldini e Massara con i quali l'intesa è pressoché perfetta. «Sul completamento della rosa bisogna avere pazienza» ammette prima di esprimere appena un auspicio, «il mercato si chiude il 2 settembre, speriamo prima per noi». Indicativo è anche il finale, legato ai due nomi più gettonati delle recenti cronache. Bennacer, fresco vincitore della coppa d'Africa con l'Algeria, è già virtualmente rossonero: deve solo riposare prima di ripresentarsi a Milano per visite mediche e firma del contratto. L'altro è Modric, la stella croata. La risposta di Giampaolo è di quelle che si prestano a qualche interpretazione. Non dice «no, non se ne parla, lasciate perdere». No.

Dice secco: «Chiedete a Maldini» con quell'aria da marpione di chi ha un mezzo sorcio in bocca.

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