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Una gioia contagiosa

Una gioia contagiosa

Ventotto anni fa, era infinitamente diverso il calcio femminile. Rammentiamo le nostre interviste alla Reggiana campione d'Italia, al campo dello Sporting, a Cavazzoli, anche con Milena Bertolini, all'epoca stopper, fra le poche non azzurre. Anche lei fu nazionale ma non al mondiale concluso ai quarti. L'unico quarto prima di ieri.

Allora il potere non era per nulla feminino, il fenomeno era leggero anche allo stadio Mirabello, o allo stesso Sporting, con 700-800 spettatori, praticamente gli stessi che oggi seguono il Sassuolo, ogni tanto allo stadio Ricci, nel distretto ceramico. Quel campionato non fu vinto dalla Juve, che proprio non aveva le donne, ma appunto dalle granatine di Reggio Emilia, seconda fu la Lazio, ora fra le poche grandi società di serie A senza espressione al femminile di alto livello. Terza la Turris, pensate, Torre del Greco, Napoli. Poi Sassari, che vinse scudetti, Firenze (ora in A con due club), sesto Monteforte Irpino, altra compagine dimenticata, davanti al Milan 82, poi sparito e neanche parente del rossonero odierno. Quindi il Torino (di cui si persero presto le tracce), il Gravina di Puglia (i paesi imperavano) Carrara (chissà dove si è persa) e il Pordenone Friulvini, fra i primi sponsor a comparire con la società, come il Lanerossi Vicenza negli anni 70. Ultima a salvarsi fu il Prato, ennesima meteora. Retrocesse con una sola vittoria Verona e Derthona (il paese di Tortona, Alessandria), escluso l'altro Prato. Se il paese fiorentino era duplice, fra i maschi per un terzo di secolo è stato in serie C.

E chissà cosa faranno oggi le azzurre di 28 anni fa, alcuni nomi sono ignoti anche a noi dopo quelle partite del sabato pomeriggio, con la Reggiana che era la nazionale, con anche 10 titolari, persino più delle 8 juventine in rosa oggi in Francia. Dunque in porta c'era Antonini, poi Salmaso e Bavagnoli (tecnica della Roma), Mariotti, Cordenons, Furlotti; Fiorini, D'Astolfo (la vice di Milena), Morace, Ferraguzzi, 11 Marsiletti , Guarino (Rita, due scudetti con la Juve, adesso), Bonato , Iozzelli, Mega, Correra, Pedersoli. Ct era un romano, Sergio Guenza. «La stella - ricorda Betti Vignotto, presidentessa del Sassuolo - era Carolina Morace, avvocato, le più studiavano, ci siamo perse di vista, io avevo appena smesso. I compensi erano minimi, per tutte». Quella serie A era a 16 squadre, mentre i maschi erano da poco passati a 18. Ma in fondo le girls dei primi anni Novanta sono soggetti smarriti.

Adesso tutto è cambiato e le ragazze Mondiali si sono prese la scena a suon di risultati e sognano una cavalcata che potrebbe diventare vincente. Ora i nomi di Bonansea, Girelli, Gama, Bartoli, Giaciniti e Galli sono noti a tutti, la ct Bertolini si sta dimostrando più che all'altezza del ruolo e anche meglio di alcuni e più rinomati colleghi uomini con le nostre ragazze che meritano applausi e riconoscimenti.

Sabato c'è Italia-Olanda, dirette Sky, Rai e radioRai1, con grandi ascolti e richiami sulle prime pagine ovunque.

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