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È la grande abbuffata: 21 giorni di calcio

È la grande abbuffata: 21 giorni di calcio

Due giorni. Due in tutto da oggi al sette di ottobre. Due giorni per riposarsi, magari concedendosi un libro, un film un rosario o il silenzio totale. Ma va in tavola la grande abbuffata di football, senza soluzione di continuità, un lungo petting con le partite nazionali ed europee, campionato, serie A, serie B, champions league ed europa league, non c'è spazio, non c'è tempo per rifiatare. Finalmente facciamo il pieno, noi ingordi e incontinenti, basta con la pausa della nazionale, coitus interruptus di voglie che quel maledetto mondiale s-venturato e l'estate a bombe d'acqua ci hanno negato. La crisi di astinenza ha provocato strane reazioni, il pubblico esige una risposta, immediata. Già sono pronti i tribunali, già si appalesano le prime sentenze.

Viva il pallone, non certo il calcio che è noioso con tutte le sue beghe politiche ed elettorali, roba da assemblea condominiale dalla quale emerge la pochezza della nostra governance. Viva la partita, viva il gioco. Si avanzino dunque i prodi, i cavalieri della favola rotonda, voglia del primo gol di Cristiano Ronaldo che la deve finire con gli instagram e i selfie e metta dentro un pallone, cribbio. Voglia di rivedere il Napoli verace e non quello sgarrupato di Genova, voglia di Milan con El Pipita e Gattuso che non ha grande stampa e per questo ci è assai simpatico. Voglia di Inter, quella meno pazza per favore e più sostanziosa. E così anche le due romane che fanno le stupide non soltanto la sera. E perché no, un po' di Fiorentina che prima o poi non dovrà più essere un diminutivo ma ha l'obbligo di crescere nella memoria del suo capitano che non c'è più ma è più presente di prima.

Insomma ventuno giorni su ventitrè, da riempire gli occhi e la pancia, tutti davanti al televisore, di sicuro collegati al satellite, incerti con internet, perché se Sky non fa scherzi per grandine e venti contrari, Dazn resta il lancio della monetina, può uscire testa, può uscire croce e davvero non sai quello che andrai a vedere e come e quando.

Comunque il calcio riempirà questo principio d'autunno, l'ora legalsolare non ci riguarda, il fischio di inizio ha regole che si sottraggono alla luce del sole, si gioca comunque, all'ora di pranzo e di merenda e di cena.

Avanti così, fino al sette di ottobre, cadute le foglie sboccerà la classifica forse già chiara, non definitiva ma sicuramente definita nei suoi personaggi e interpreti.

E poi la champions e l'euroleague daranno altre soddisfazioni, allungando il brodo e le nostre serata che, a livello di coppe, incominceranno già alle diciannove per prolungarsi fino alle undici, roba da distruggere l'economia di ristoranti e affini ma, forse, servirà a riunire famiglie e parenti. Si incomincia sabato. Mi sembra già troppo tardi, non si potrebbe tentare un anticipo? Mai contenti.

Palla al centro e basta.

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