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Hackett paga con sei mesi la fuga azzurra

Sembrava una giornata per sorridere, abbracciarsi, ascoltando uno spumeggiante Pozzecco che commentava alla sua maniera l'esordio in campionato a Varese il 12 ottobre contro Cantù (con Milano tricolore che debutta a Cremona), quando è arrivata la tempesta annunciata .

Daniel Hackett, campione tormentato, confuso, ha scoperto che il suo ammutinamento, la "fuga" immotivata dal ritiro triestino della Nazionale, anche dopo il pentimento tardivo, gli costerà davvero caro: il giudice unico Andrea Tavazza, accogliendo la richiesta del procuratore federale Lucente che aveva comunque chiesto il minimo della pena, lo ha squalificato per 5 mesi di campionato, aggiungendo un altro mese in base all'articolo 38 per dichiarazioni a mezzo stampa lesive della dignità di altri tesserati.

Daniel Hacket, il giocatore che ci è mancato tantissimo all'ultimo europeo, un talento che si complica spesso la vita da solo per ribellioni che ci vanno benissimo sul campo, ma diventano un guaio quando pensa, a torto, che non ci sia rispetto per il suo talento e giusta attenzione per i problemi che lo tormentano, quando crede che altri siano stati trattati meglio di lui cominciando, magari, dal suo compagno Melli. La squalifica è pesante e anche se non dovesse essere considerata ostacolo nell'eurolega che da ente privato pensa di avere una giustizia indipendente dalle federazioni, gli porterà via l'attività di campionato almeno fino a marzo, se in appello gli verrà ridotta almeno di un mese la sospensione.

Nell'involantario uso dell'imperfetto da parte di Portaluppi, il direttore generale dei campioni di Milano, alla presentazione del calendario, quando ci ha detto che Hackett era giocatore davvero importante, è apparso chiaro che la società non intende continuare con un rapporto che sembrava splendido a Natale quando lo prese da Siena con un contratto superiore agli 800mila euro.

Insomma, si è capito che la società, non intenzionata a parcheggiare un campione così costoso, potrebbe avvalersi della clausola ben evidente nel contratto collettivo dei giocatori che prevede il licenziamento per giusta causa davanti a squalifiche superiori alle dieci giornate.

Qui siamo a venti o ventiquattro.

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