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"Ho una missione: vincere. Sento il peso dell'obiettivo"

L'intervista a Sebastian Vettel

"Ho una missione: vincere. Sento il peso dell'obiettivo"

Nostro inviato a Maranello

È una domanda che non viene fatta a dare l'idea di quanto, quest'anno, sia scomoda la posizione di Vettel in Ferrari. Nessuno gli chiede di Hamilton, del vero rivale, dell'uomo che l'ha battuto negli ultimi anni. Tutti lo interrogano solo sul nuovo compagno, Charles Leclerc. Quasi fosse il monegasco il vero avversario. «È forte, è sempre progredito in tutti questi anni sin dalle serie minori. Impara in fretta e in poche gare sarà vicino», ammette Seb.

E le piace questa nuova Ferrari con Binotto e Charles? C'è una bella atmosfera? Il neo team parla dell'importanza di lavorare con serenità.

«Sì, da quando Mattia è capo del team si è sempre mosso molto bene, lo spirito è giusto, il mood anche, siamo tutti elettrizzati ed entusiasti. Quanto a Leclerc, è veloce».

La SF90 le piace?

«Mi piace quello che nasconde sotto. La cosa più importante è che migliori sempre nella stagione».

Obiettivo?

«Ovvio, vincere il titolo, è ciò che si aspettano i tifosi. Ma ora non prometto niente».

Dopo il 2018, sente il peso di questo obiettivo?

«È normale, no? Non è facile. Spero sia l'auto giusta».

Diceva di Charles?

«Sarà veloce e lo sarà sempre di più. Ha sempre fatto così. Ciò che conta è però riuscire a collaborare. Come una squadra. Certo, io vorrò stargli davanti e lui pure...».

Il suo futuro in Ferrari dipenderà da quest'anno?

«Sapete tutti che il mio contratto scadrà nel 2020 e quindi non bisogna aspettarsi niente di diverso. Qui non ho ancora raggiunto i risultati che mi ero fissato per cui ho ancora molto da fare. Questa è la mia missione».

È vero che si è affidato a un mental coach?

«Non trascuro mai niente nella mia preparazione, a casa ho ricaricato le batterie, però no, non l'ho fatto.

Il mio mental coach è la famiglia che ho attorno».

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