I cori per Raiola mandano ko club e dirigenti

I cori per Raiola mandano ko club e dirigenti

Ci mancavano i cori per il procuratore. Nel caso specifico, Raiola Mino, uno che, se vuole, può trasformare i sogni in solide realtà, come strilla uno slogan pubblicitario. Raiola celebrato dalla voce di popolo bianconero, perché prima Nedved, poi Ibrahimovic, ancora Pogba e adesso De Ligt ma che cosa volete di più da quest'uomo che si presenta in pantaloncini da corsa nel tempio di giacca e cravatta? È lui, come Mendes, la figura che ha cambiato le traiettorie e le abitudini del pallone, sono loro i custodi delle chiavi di qualunque calciatore, soprattutto dei migliori che mettono il proprio presente e affidano il loro futuro, in mani sicure, agenti e procuratori di censo alto, non soltanto per la percentuale che vanno ad incassare ogniqualvolta l'affare va a conclusione. I cori pro Raiola sono la vittoria dei calciatori post Bosman natum e la sconfitta dei dirigenti. C'erano una volta i presidenti ai quali bastava alzare la cornetta del telefono e dialogare con i loro sodali di ruolo, avviare e concludere la trattativa con poche parole e la promessa tra galantuomini (non sempre), per poi delegare un direttore sportivo per gli ultimi dettagli contrattuali. Oggi no, non ci sono più le cornette, anche presidenti e diesse sono trasformati in figure esecutive, entrambi attendono che un agente rappresentante si appalesi con l'offerta e la possibilità di arrivare al fenomeno, il calciatore è d'accordo, necessita però l'okkey dell'altro club spesso costretto ad accettare la partenza.

E così gli affari e gli affaroni vanno in porto, i sogni si avverano, presidenti e diesse fanno la ruota mentre i veri artefici dell'evento sono Raiola, Mendes e altri colleghi, non tutti della stessa cilindrata e della stessa affidabilità. Idem come sopra anche nel mondo dello spettacolo, là dove gli artisti del cinema e della musica esigono salari strepitosi e i loro agenti incassano commissioni da kolossal.

Di certo il manipolo di tifosi bianconeri che ha riservato il coro affettuoso a Raiola non ha dedicato lo stesso elogio ad Agnelli e Paratici che non hanno chiuso occhio da un mese per definire l'accordo con quelli di Amsterdam. Nel frattempo, Mino Raiola ha dormito tranquillamente, in pantaloncini da corsa.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica