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Ibrahimovic-Gazidis, duro faccia a faccia: tensione a Milanello

Ivan Gazidis ha tenuto a rapporto la squadra a Milanello per 45 minuti con Ibrahimovic che non gliele ha mandate di certo a dire: "Questo non è più il mio Milan, se resto è solo per passione"

Ibrahimovic-Gazidis, duro faccia a faccia: tensione a Milanello

Il Milan sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia sia a livello societario che sportivo. L'addio al veleno di Zvonimir Boban e la possibile dipartita della colonna Paolo Maldini al termine di questa tormentata stagione non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi che dovranno incassare, con ogni probabilità, l'addio di un altro pezzo da novanta: il gigante svedese di Malmo Zlatan Ibrahimovic.

Confronto al vetriolo

Nella giornata di ieri c'è stato un lungo conciliabolo tra l'amministratore delegato Ivan Gazidis, braccio destro armato di Elliott, e il resto della squadra. Il dirigente sudafricano mancava a Milanello da tre mesi e nell'acceso incontro di ieri ha spiegato ai calciatori come fosse stata raggiunta l'intesa per quanto concerne il taglio degli stipendi, il 50% in meno per aprile spalmato su più mesi.

Secondo quanto riporta Sportmediaset Ibrahimovic, come sempre senza peli sulla lingua, avrebbe sottolineato con toni accesi e decisi davanti ai compagni come quello attuale non sia più il suo Milan e che se dovesse restare sarebbe solo per passione. Lo svedese non sarebbe convinto dalla reali ambizioni del club rossonero nonostante le rassicurazioni di Gazidis sulle strategie e sugli investimenti a partire dal nuovo stadio che sarà costruito con l'Inter.

Gazidis ha tenuto a rapporto la squadra per oltre 45 minuti, anche per tenere alta la tensione in vista del match di Coppa Italia contor la Juventus di Maurizio Sarri. La coppa nazionale è ora un obiettivo reale per i rossoneri che se dovessero raggiungere la finale del 17 giugno e sollevare il trofeo darebbero un senso alla stagione qualificandosi direttamente al tabellone principale di Europa League a prescindere poi dalla posizione che raggiungerà la squadra in classifica in campionato.

Ibra scocciato

Il Milan, dunque, non potrà più contare sul gigante svedese che pare abbia già preso la sua decisione a prescindere da quello che avrebbe poi deciso di fare il club rossonero con il suo contratto in scadenza. L'addio polemico di Boban e i dubbi sulla permanenza di Paolo Maldini, i due sponsor per il ritorno di Ibra al Milan, hanno di fatto irritato l'ex attaccante dei Los Angeles Galaxy che avrebbe così deciso di rompere gli indugi parlando in maniera chiara e diretta davanti ai suoi compagni di squadra ma soprattutto di fronte all'amministratore delegato del club Gazidis.

I numeri dello svedese

Ibrahimovic in carriera ha sempre segnato caterve di gol, sfornato assist al bacio e dimostrato di avere una tecnica sopraffina nonostante i 195 centrimetri di altezza. Il 38enne ex Ajax, Juventus, Inter, Psg, Manchester United e Barcellona in carriera ha segnato 478 reti in 797 presenze con i club in cui ha giocato. Con la maglia del Milan, lo svedese ha giocato complessivamente 95 partite gonfiando per 60 volte la rete: numeri strepitosi per un attaccante capace di realizzare anche 62 reti in 116 presenze con la maglia della sua nazionale.

Ora per Ibrahimovic si aprono diverse strade tra cui anche quella del ritiro dato che a ottobre compirà 39 anni. Conoscendo il suo carattere difficilmente deciderà di smettere a meno che non vengano meno le motivazioni. Sul tavolo l'ex di Inter e Juventus ha diverse opzioni tra cui restare in Italia, magari al Bologna dal suo amico Mihajlovic. o andare a giocare ancora una volta all'estero ma ad oggi non ci sono reali offerte per uno degli attaccanti più forti e completi degli ultimi 15 anni.

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