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Immobile offre alla Lazio un posto in Champions

Rigore dubbio, Ciro lo realizza e ipoteca l'Europa doc per i suoi

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A Udine Ciro Immobile (foto) non segnava da cinque anni. Quale migliore occasione, dunque, per fermare il digiuno in terra friulana se non la gara che riporta di fatto la Lazio in Champions dopo due stagioni? Conti alla mano, la squadra di Sarri sale per una notte al terzo posto, che oggi potrebbe diventare secondo se la Juve (come è probabile) riceverà una forte penalizzazione per il caso plusvalenze e scivolerà fuori dalle prime quattro. Ergo, con Roma e Atalanta che non possono più raggiungere i biancocelesti per la matematica (i giallorossi, anche arrivando alla pari dei cugini, sarebbero dietro per il ko in entrambi gli scontri diretti) e i bianconeri «retrocessi» in classifica, i 68 punti ottenuti finora dovrebbero essere sufficienti per avere accesso nella prossima stagione sul palcoscenico continentale più importante.

Immobile, l'attaccante più prolifico della storia biancoceleste ha vissuto una stagione poco fortunata: quattro infortuni muscolari, un fastidio cronico alla caviglia e persino un incidente stradale (con indagine chiusa senza colpevoli). Venerdì scorso il ritorno al gol all'Olimpico dopo otto mesi in serie A, ieri la nona rete in trasferta sulle 12 (record negativo da quando veste la maglia delle Aquile) stagionali in campionato.

Il rigore che si procura (con furbizia, il contatto con Masina non sembra così grave) e trasforma (con precisione, spiazzando Silvestri) è una boccata d'ossigeno per lui e per una squadra che a pochi passi dal traguardo stava evidenziando il «braccino» del tennista (Sarri dixit) e un po' di fiato corto. A Udine serviva la svolta decisiva che arriva nel secondo tempo di una sfida nella quale la Lazio domina, crea occasioni e stranamente spezza l'equilibrio con l'episodio più controverso del confronto.

Il ritorno di Vecino a dettare le geometrie del centrocampo e la rete del bomber laziale sono tra le chiavi della notte alla Dacia Arena. Dove l'Udinese non perdeva dal 15 gennaio e dove Sarri nell'agosto 2014 aveva assaggiato per la prima volta la serie A quando guidava l'Empoli. Per la Lazio il 20° clean sheet stagionale (è la quarta squadra che centra questo traguardo nel massimo campionato dopo Milan, Roma e Juventus) e un palo con Romagnoli che legittima il successo dei biancocelesti, gli unici tra le big a vincere a Udine in questa stagione.

Qualche affanno nel finale, un gol giustamente annullato a Nestorovski per fuorigioco ma per la Lazio tre punti pesanti che hanno il sapore di Champions.

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