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Impresa Zakarin, vola Landa. Nibali-Roglic pari e scintille

Vincenzo accusa lo sloveno: «Ha corso alla mia ruota e gli altri sono scappati». Ma Primoz ha 1'44'' di vantaggio...

Impresa Zakarin, vola Landa. Nibali-Roglic pari e scintille

Ceresole Reale Sul Gran Paradiso, dove il russo Ilnur Zakarin vive la sua giornata di sublime bellezza, Vincenzo Nibali sbrocca. È un Nibali irritato non poco dalla marcatura a uomo adottata da Primoz Roglic. Da una condotta di gara passiva e rinunciataria. Lo Squalo non ci sta. E appena dopo aver tagliato il traguardo e aver rifiutato la mano del corridore sloveno, il siciliano non gliele manda a dire.

Nibali è sul minivan quando lo incrociamo. Si ferma, si fa passare la classifica e legge con attenzione. Poi un lungo sospiro, prima di dare voce al suo pensiero. «Roglic, Zakarin, Mollema. Meglio. Così almeno anche gli altri prendono un po' di responsabilità della corsa spiega lo Squalo -. Ad un certo punto, quando ho visto l'atteggiamento di Primoz, sempre a ruota, sempre passivo, sempre sulla difensiva anche quando davanti gli avevo fatto andare via qualche uomo di classifica (Landa, Zakarin, Majka, ndr) gli ho detto: ascolta Roglic se vuoi venire a fare una foto a casa mia ti faccio vedere la mia bacheca dei trofei quando vuoi, tanto io non ho bisogno di dimostrare niente».

Il Gran Paradiso è tutto per il russo Ilnur Zakarin, che entrato di prima mattina in una fuga di 28 audaci, corona con un attacco solitario sulla salita verso Lago Serrù il sogno di una vittoria. Il corridore della Katusha ha preceduto Mikel Nieve (a 30) e Mikel Landa (a 1'20). La maglia rosa è rimasta sulle spalle dello sloveno Jan Polanc, arrivato a 4'39. Tra i big, oltre al russo e allo spagnolo, hanno guadagnato Carapaz (a 1'37) e Rafal Majka (a 2'07), mentre Nibali e Roglic, si sono marcati e hanno chiuso insieme a 2'57. Altra giornata storta per il colombiano Miguel Angel Lopez che fora nel finale e giunge a più di 4', e soprattutto per il britannico Simon Yates, uno dei grandi favoriti della vigilia, arrivato a 5'.

Nibali e Roglic, come detto, decidono di seguirsi. Marcatura stretta. Per la serie: vai avanti tu che a me vien da ridere. Così, mentre i vari Zakarin, Landa, Mollema, Carapaz, Majka e Sivakov, chi più chi meno guadagnano terreno e si fanno nuovamente sotto, le stelle di questo Giro stanno a guardare.

Ci prova una volta lo Squalo, risponde due volte lo sloveno, fine delle trasmissioni. C'è chi sostiene che il siciliano voglia provare a fiaccare il rivale nella testa, ma è anche vero che Roglic viaggia con una dote di quasi due minuti in classifica e in tasca ha il jolly della crono finale a Verona. Insomma, chi deve recuperare è Vincenzo, non certo Roglic, che al momento è ad un passo dalla rosa.

Oggi si sale a Courmayeur dopo quattro colli da scalare. Tappa breve e maligna, di soli 131 km. Sarà interessante vedere come reagiranno i vari Landa, Miguel Angel Lopez, Richard Carapaz e lo stesso vincitore di ieri a Ceresole Reale Ilnur Zakarin, tutti rientrati in classifica, e chiamati quindi a recuperare terreno soprattutto su Roglic, che al momento è secondo a 2'25 dal connazionale sloveno Jan Polanc.

Nibali ha un diavolo per capello, mentre Roglic appare tranquillo: consapevole di avere anche il jolly della crono di Verona, gioca di rimessa e intanto gioca con gli avversari.

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